INCHIESTA MEDIASET: DIFESA, BERRUTI IN PROCESSO NON ESISTE

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INCHIESTA MEDIASET: DIFESA, BERRUTI IN PROCESSO NON ESISTE
MILANO
(ANSA) – MILANO, 20 GEN – In questo processo “l’avvocato Massimo Maria Berruti non esiste” e, pertanto, va assolto. Sono parole del difensore del parlamentare del Pdl, l’avvocato Giorgio Perroni, che, al termine della sua arringa, ha chiesto con varie formule l’assoluzione del deputato, imputato per riciclaggio nello stralcio del processo per i diritti tv Mediaset. Perroni ha insistito sul fatto che “non vi è traccia di riciclaggio e di ostacolo all’attività  investigativa” nelle indagini e ha chiesto, in via principale, una sentenza di non doversi procedere per difetto della giurisdizione italiana in quanto l’eventuale reato sarebbe stato commesso all’estero. Ha poi chiesto, in subordine, una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste oppure per non aver commesso il fatto. Berruti, che stamani era in aula, si è detto “fiducioso come sempre nella giustizia”. Il processo riprende il 4 febbraio prossimo quando è previsto che i giudici dell’VIII sezione del Tribunale di Milano si ritirino in Camera di consiglio per emettere la sentenza. Secondo il pm, Fabio De Pasquale, Berruti va invece condannato a cinque anni. (ANSA).
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MILANO
(ANSA) – MILANO, 20 GEN – L’avvocato Perroni ha anche ribadito che i conti sui quali transitarono le somme del presunto riciclaggio (per lo più conti svizzeri, in particolare il conto Jasran) erano di un colaboratore di Berruti, Danilo Pezzoni, commercialista morto nel 2000, mentre dal parlamentare del Pdl vi era “la totale assenza di interesse in ordine a quei conti”. L’avvocato ha anche depositato gli atti della richiesta di revisione del processo al termine del quale Berruti fu condannato a otto mesi per favoreggiamento (il dibattimento per la corruzione nella Guardia di Finanza). Il ricorso per la revisione era stato giudicato inammissible dalla Corte d’appello di Brescia ed è pendente un altro ricorso in Cassazione. La revisione del processo è chiesta anche sulla scorta della sentenza della Cassazione che assolse l’ex collaboratore di Silvio Berlusconi, Nicolò Querci, e l’ex segretaria del premier, Marinella Brambilla, sempre per favoreggiamento. I due erano accusati di favoreggiamento per aver negato l’esistenza di un incontro accaduto l’8 giugno del ’94 a Palazzo Chigi tra Berruti, ex ufficiale della Guardia di Finanza, e Berlusconi, per parlare dell’indagine allora in corso. “L’assoluzione di Querci e Brambilla – ha detto Perroni – conferma che quell’incontro non ci fu mai stato”. (ANSA).
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