INTERNET: DA PD PROPOSTA LEGGE SU WEB CON METODO ‘WIKI’/ANSA
E APPELLO A MODIFICARE DECRETO ROMANI SU PARTE RELATIVA A RETE
ROMA
(ANSA) – ROMA, 26 GEN – Garantire l’accesso neutrale a internet; promuovere i diritti di cittadinanza attiva per rafforzare la partecipazione e il processo decisionale democratico; garantire il pluralismo informatico con il software aperto; diffondere l’uso delle nuove tecnologie delle comunicazioni nelle imprese e nelle università ; rimuovere gli ostacoli che impediscono la parità di accesso a internet ai cittadini in condizioni di disabilità e disagio economico e sociale: sono questi i punti fondamentali del disegno di legge sulla neutralità della rete presentato questa mattina al Senato da Vincenzo Vita e Luigi Vimercati del Pd, dalla capogruppo Anna Finocchiaro e dal professor Stefano Rodotà . “L’accesso a internet è garanzia di uno stato di diritto. Con questo testo abbiamo scritto un capitolo importante di e-democracy in Italia”, ha detto Anna Finocchiaro riferendosi a tutti gli internauti e i blogger che hanno emendato il documento attraverso Facebook, usando dunque un sistema di condivisione in stile ‘wikipedia’. “Raccoglierò le firme di tutti i colleghi del Pd nel più breve tempo possibile – ha aggiunto – per favorire l’iscrizione in via privilegiata del testo all’ordine del giorno dei lavori del Senato”. “Questa proposta di legge cade in un momento significativo in cui il diritto di connessione è stato riconosciuto dall’Europa come diritto della persona – ha spiegato Rodotà – ma anche in un momento in cui il diritto alla libertà di espressione in rete è diventato scontro tra Stati Uniti e Cina con la questione Google. Un fatto importante – ha aggiunto – che rende ancora più inaccettabili le miserie che viviamo in Italia nel contesto di una battaglia planetaria. Dispiace registrare una distanza culturale tra il mondo e casa nostra”. “Abbiamo perso un ruolo internazionale e nazionale che avevamo acquistato con il governo Prodi – gli ha fatto eco Vimercati – e la vicenda della banda larga è emblematica: non se ne farà nulla, anche il Cipe di febbraio non approverà niente e persino il viceministro Romani la colloca dopo la digitalizzazione della tv. Praticamente stiamo ragionando in termini di prossima legislatura. Lanciamo un allarme politico perché il governo cambi orientamento sulla rete”. Durante la presentazione della proposta di legge, Vincenzo Vita ha lanciato anche un appello a cancellare dal testo del decreto Romani, in materia di recepimento della nuova direttiva Ue in materia di tv, le norme censorie sul web con un invito a tutti i cittadini a sottoscrivere il documento. “Viene evocato un incisivo intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni per estendere la normativa sul copyright anche ai fruitori dei servizi, indipendentemente dalla piattaforma di trasmissione usata – ha spiegato – viene esteso l’obbligo di rettifica anche ai telegiornali trasmessi sul web e fruiti a richiesta. Infine, concede al ministero competente il potere di autorizzare la fornitura di immagini attraverso internet. Questa tendenza è autoritaria e per di più impraticabile, serve una vera e propria Carta dei diritti e dei doveri per la cittadinanza digitale”. (ANSA).
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