BOFFO: FELTRI, NON MI HA CHIESTO FONTE, LA SAPEVA GIA’ /ANSA
SONO ATEO, NON CONOSCO NE’ BERTONE NE’ VIAN
(di Elisa Pinna)
(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 3 FEB – Stupito e incredulo per
il chiasso scatenatosi sull’identità di chi gli ha passato di
“dossier Boffo”, Vittorio Feltri, direttore del ‘Giornale’, ha
ribadito stasera all’ANSA che lui nomi non ne ha fatti e non ha
intenzione di farne. “La notizia – ha spiegato – non mi è
piovuta dal cielo, né mi è arrivata dal barista del
quotidiano. Mi è stata consegnata da una persona affidabile del
mondo cattolico, della Chiesa”. Se poi circolano nomi su chi
consegnò al Giornale l’informativa (su una vecchia condanna per
molestie) che poi ha portato alle dimissioni di Boffo, “non è
colpa mia”, ha precisato Feltri. “Si sbizzarriscano pure, ma
io non ho fatto né il nome di Bertone (cardinale segretario di
Stato Vaticano) né di Vian (direttore dell’Osservatore Romano).
Non li conosco nemmeno perché, grazie a Dio, sono ateo”.
“In queste vicende c’é sempre un mandante, ma io so solo
chi mi ha dato l’informazione, peraltro poi verificata dalla
nostra redazione di Roma”, ha sottolineato.
Quanto al pranzo di due giorni fa con l’ex direttore di
Avvenire, Dino Boffo, si è trattato – ha detto Feltri – “di un
incontro tra persone civili” che “avevano desiderio di
conoscersi dopo tutto quello che è successo”. “Perché
dovevamo vederci in modo carbonaro?”, si è domandato
riferendosi al luogo prescelto per il rendez-vous conviviale, un
noto ristorante milanese. “Nella conversazione, Boffo non mi ha
chiesto quale fosse la mia fonte perché ovviamente la sapeva
già e la conosceva molto meglio di me”, ha aggiunto.
“E’ comunque – ha proseguito – assolutamente sorprendente
tutta questa attenzione sulla fonte della notizia e non sulla
notizia stessa”. “Non si dibatte – ha osservato – sulle
molestie che sono documentate nella sentenza del tribunale di
Terni, ma si fanno ipotesi sull’informatore”.
Da circa un paio di settimane, il caso Boffo è riapparso su
alcuni giornali, con ricostruzioni di “retroscena” su presunti
scontri in Vaticano (tra Bertone da una parte e l’ex presidente
della Cei, Camillo Ruini, e il suo successore, card. Angelo
Bagnasco, dall’altra) che sarebbero stati all’origine del
siluramento del “ruiniano” Boffo.
Il ‘Foglio’ del 22 gennaio aveva ipotizzato che il cardinal
Ruini avesse parlato di nuovo della vicenda e dei suoi
“ispiratori” in Curia addirittura con il Papa, in un’udienza
dell’8 gennaio scorso. Cosa seccamente smentita dal porporato.
Le congetture hanno continuato a rincorrersi e si sono
rafforzate con un’intervista di Feltri sempre al ‘Foglio’, in
cui il giornalista ammetteva che la sua fonte era interna alla
Chiesa. Poi, il pranzo di riconciliazione con Boffo ha
solleticato ancora di più la curiosità . (ANSA).