PAR CONDICIO: BARBARESCHI, LA MIA RIVOLTA E’ SUL WEB/ANSA
ATTORE-PARLAMENTARE IN ONDA SU SITO LA7, IMBECILLITA’ POLITICA
ROMA
(ANSA) – ROMA, 4 MAR – “Il mio è un gesto artistico e politico, voglio dimostrare che la libertà di comunicazione è un bene irrinunciabile”: Luca Barbareschi, parlamentare e uomo di spettacolo, per la par condicio non rinuncia dunque al suo programma ‘Sciock’ e annuncia che domani andrà in onda sempre alle 21.10, ma in diretta sul sito de La 7 (www.la7.it). “Ho deciso di dar forma così alla mia protesta contro il regolamento restrittivo sulla par condicio e la conseguente decisione della Rai e delle altre televisioni di annullare i talk show, dall’Infedele a Porta a Porta, da Annozero alla trasmissione di Paragone – continua il parlamentare Pdl -. Questa è imbecillità politica. Il termine politica deriva da ‘polis’, sinonimo di luogo di aggregazione e confronto. Allora dovremmo proibire ai preti di dire la messa, ma anche vietare i telefonini e Internet”. Barbareschi spiega che la trasmissione in Rete di Sciock “é il primo esempio in Europa, in alta definizione, e vi potranno accedere 8 milioni di persone contemporaneamente. La tv generalista è destinata a morire ed inutile fermare gli altri sviluppi della tv. Internet è una grossa opportunità “. E, infatti, aggiunge, il decreto Romani appena approvato dal governo (che paragona il web-streaming alla televisione, ndr) “andrà stravolto perché non ha nessun senso, boicotta la nascita di una nuova editoria. E’ politicamente un suicidio nel partito che dovrebbe essere delle Libertà e non delle restrizioni. Noi abbiamo il dovere di dare una dinamica diversa a questo Paese”. Barbareschi poi spiega che nel caso in cui Santoro – che sta pensando ad una puntata di Annozero in piazza o a teatro – lo invitasse “lui ci andrebbe, anche se non mi inviterà mai” e poi osserva: “Santoro non mi piace ma non è imbavagliandolo che si risolve, anzi lo si fa diventare un inutile eroe. Io – aggiunge – non farei mai Sciock in teatro o in piazza perché snaturerebbe la forza del programma”. Nella puntata di domani su Internet, saranno ospiti tra gli altri Vittorio Sgarbi, Nino D’Angelo, Cristiana Capotondi, Cristina Chiabotto e Francesca Cipriani, super maggiorata del Grande Fratello (“perché l’audience si fa così, anche Piroso per fare un ascolto decente deve invitare Checco Zalone e Lerner la D’Addario. Se io invito Susan Sarandon mi fa solo il 2%”). “Ma voglio parlare di letteratura – aggiunge – e spiegare come censurare l’Amleto di Shakespeare e la metafora del suo ‘c’é del marcio in Danimarcà . Non parlerò di politica, non ci sarà nessun guaio con l’Agcom – aggiunge – che anzi mi ha fatto un gran favore così posso fare il mio lavoro di entertainment in pace. E io sono l’unico in Parlamento che non può fare il proprio lavoro, mentre tutti sono anche avvocati o medici. Lo trovo indecente, chiedo al presidente della Camera Fini che tutti i deputati diano le dimissioni dal loro lavoro”. “Oggi – conclude Barbareschi – la politica vera si fa in una sala chirurgica, o facendo un’intervista ironica. Qualche ‘solone’ ha detto che Sciock è un programma volgare, ma nessuno chiede mai la chiusura di Porta a Porta di Bruno Vespa per le interviste ai trans o i modellini. Quella è pornografia dell’informazione”. (ANSA)
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