OSCAR: MAURO FIORE, UN SALUTO DA HOLLYWOOD A COSENZA / ANSA
SAPEVA CHE I FAMILIARI SEGUIVANO LA DIRETTA DALLA CALABRIA
LOS ANGELES
(dell’inviato Cristiano Del Riccio) (ANSA) – LOS ANGELES, 8 MAR – Sapeva che nel suo paese di origine, a Marzi (Cosenza), i suoi familiari e gran parte degli abitanti stavano seguendo in diretta, nella notte italiana, la cerimonia degli Oscar. E così quando dal palco del Teatro Kodak é stato annunciato che Mauro Fiore aveva vinto la statuetta per la splendida fotografia di ‘Avatar’, non ha saputo resistere: dopo avere reso un doveroso omaggio al regista James Cameron è esploso in un entusiastico saluto in italiano. “Un grande saluto all’Italia – ha detto con slancio – Viva l’Italia. Un grande abbraccio”. “Sapevo che a Marzi i miei genitori e mia sorella mi stavano guardando alla Tv – ha spiegato all’ANSA poco dopo la vittoria – la frase in italiano me l’ero preparata. Mi è sembrata doverosa”. Nel suo discorso di ringraziamento Mauro Fiore ha reso omaggio anche ai suoi genitori “Lorenzo e Romilda, giunti in America con quattro valigie e un sogno”. E’ l’inizio degli anni ’70. Mauro ha sette anni. I suoi genitori si stabiliscono a Chicago. Dove il futuro premio Oscar frequenta il Columbia College e incontra Janusz Kaminski, che diventera’ il suo grande amico e mentore a Hollywood. Nel 1990 la sorella Mariuccia decide di tornare in Italia, seguita qualche anno dopo dai genitori. Mauro decide invece di restare negli Stati Uniti dove collabora a diversi film di Steven Spielberg. Quando Kaminski (diventato nel frattempo il direttore della fotografia di Spielberg) decide di esordire come regista (Lost Souls) si rivolge proprio a Mauro Fiore per il ruolo di direttore della fotografia. Il fatto che James Cameron abbia scelto l’italiano per la fotografia del super-tecnologico Avatar la dice lunga sulla fama conquistata a Hollywood dall’ex-ragazzino di Marzi. Mauro Fiore, subito dopo la vittoria dell’Oscar, ha sottolineato di aver lavorato soprattutto sulle parti di ‘azione viva’ del film, con attori veri e non creati dal computer. E’ la prima volta che un film tridimensionale riceve un premio del genere, spiega Fiore, che giudica “sorprendente” il fatto che la Academy abbia voluto premiare un film ad alta definizione dove la cinematografia e le immagini computer sono così stremante intrecciate. “E’ ancora difficile prevedere l’impatto che l’evoluzione tecnologica del 3D avrà sulla mia professione – afferma Fiore – ma certo i riflessi del progresso impresso da Cameron a tutto il mondo del cinema si faranno sentire”. (ANSA).
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