De Bortoli tra Cda e Cdr

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La fine del mese di marzo ha segnato un mutamento deciso nei rapporti tra i giornalisti del Corriere della Sera e il loro direttore Ferruccio de Bortoli, che, smessi i panni del collega-fratello maggiore disponibile alla mediazione, ha deciso di sciogliere ‘lacci e lacciuoli’ che gli impedirebbero di pilotare e rilanciare il giornale, facendo i conti con il pesante piano di risparmi avviato dall’editore.
Nel momento in cui dei giornalisti di Sette, il magazine del Corriere, hanno fatto resistenza a trasferirsi nella redazione del quotidiano per riempire posizioni rimaste vacanti, de Bortoli non ha esitato ad andare a toccare uno dei tabù della ritualità  sindacale del Corsera, denunciando in pratica il patto firmato da Piero Ottone che consente lo spostamento di un redattore esclusivamente con il suo consenso. Una dimostrazione di muscolarità  di de Bortoli rivolta non solo ai giornalisti, ma anche all’azienda e al nuovo consiglio di amministrazione della Rcs Quotidiani.
In altri momenti sarebbe scattato subito lo sciopero. Questa volta, invece, il comitato di redazione ha protestato e discusso in assemblea per decidere, alla fine, che non era il caso di smenarci, sia pure per una questione di principio. Anche, perché alla fine gli spostamenti sono stati fatti   attraverso l’iter tradizionale, cioè con l’indizione di bandi. Così, dal 1° maggio diventeranno operativi i passaggi di Tommaso Pellizzari, caposervizio che dallo sport passa al Corriere.it; Pierluigi Lucioni dalle cronache italiane alla redazione sportiva, conservando ‘ad personam’ la qualifica di vice caporedattore); Maria Teresa Veneziani dal ‘Tempo libero di Milano’ (pagina di cultura e spettacoli guidata da Maria Luisa Villa) alle cronache.
Inoltre, lasciano Sette: Lorenzo Viganò che lavorerà    a ‘Tempo libero di Milano’, Federica Cavadini destinata alla cronaca di Milano e Luisa Pronzato che entrerà  nella redazione del Corriere.it.

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 405 – aprile 2010