La Curia più forte nel Cda della Sesaab

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A poco più di un anno dall’insediamento del nuovo vescovo, il bresciano Francesco Beschi, la Curia di Bergamo rivoluziona il consiglio di amministrazione della sua holding editoriale, la Sesaab, che controlla una buona fetta dell’informazione pedemontana lombarda: con L’Eco di Bergamo, con La Provincia e le sue edizioni di Como, Lecco, Sondrio e Varese, con Il Cittadino di Monza. L’assemblea che si riunirà  entro fine aprile eleggerà  un nuovo consiglio d’amministrazione che non vedrà  più la presenza di alcuni big dell’imprenditoria locale e nazionale, come il banchiere Emilio Zanetti, presidente di Ubi Banca (e presidente uscente della stessa Sesaab), e come l’imprenditore tessile Miro Radici. Al loro posto, e al posto di altri laici che lasceranno il Cda, si preparano a entrare alcuni prelati di Curia. Viene dato per certo l’ingresso del vescovo ausiliare di Bergamo, monsignor Davide Pilucchi, e come molto probabile quello del delegato vescovile, monsignor Maurizio Gervasoni.
L’imprenditore Miro Radici, oltre che dal Cda, è praticamente uscito anche dall’azionariato del giornale, visto che ha dismesso quasi per intero la sua quota azionaria del 10%, rimanendo con un simbolico 1% del capitale. La quota messa in vendita (controvalore di circa 13 milioni) è stata acquistata dalla Diocesi bergamasca attraverso il suo braccio secolare (l’Opera San Narno), che ha così esercitato il diritto di prelazione e portato il suo controllo su circa l’82% del capitale dell’editrice.
Dire Sesaab a Bergamo è un po’ come dire Mediobanca a Milano.

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 405 – aprile 2010