GIORNALISTI: CONSEGNA PREMIO DEDICATO A MARIA GRAZIA CUTULI
AL FESTIVAL DEL GIORNALISMO, RACCOLTA DI FIRME PER ILARIA ALPI
PERUGIA
(ANSA) – PERUGIA, 25 APR – Quella di Maria Grazia Cutuli, giornalista del Corriere della Sera uccisa a 39 anni in Afghanistan nel novembre 2001 è una storia ancora da raccontare. E “Una storia ancora da raccontare” era anche il titolo del concorso per ricordare i giornalisti morti svolgendo il loro lavoro e che quest’anno era dedicato proprio a lei. Stamani nell’ ambito dell’ ultima giornata del Festival Internazionale del Giornalismo c’ è stata la premiazione dei vincitori. Il concorso, organizzato dal Festival insieme all’Associazione Ilaria Alpi ed in collaborazione con la Fondazione Maria Grazia Cutuli ed Il Corriere della Sera, era riservato agli studenti universitari, agli allievi delle scuole di giornalismo ed ai praticanti non ancora trentenni. Il premio, giunto alla quarta edizione, era stato intitolato negli anni scorsi a Ilaria Alpi, Enzo Baldoni, e Giancarlo Siani, altri giornalisti morti per amore del loro lavoro. E’ diviso in due sezioni: una per gli articoli della carta stampata, l’altra per i prodotti audiovisivi. La vincitrice della prima sezione è stata Martina Castigliani, mentre alle altre due finaliste, Eleonora Cozzari e Silvia Barocci, è andata una menzione speciale. Nella sezione riservata ai prodotti audiovisivi il primo premio se lo sono aggiudicato due ex studenti dell’Ifg di Urbino, Pasquale Filippone e Mariangela Modaferri. Un piccolo inconveniente tecnico non ha però permesso la corretta visione del video. “E’ il bello della diretta” ha commentato il moderatore dell’incontro, il giornalista di Rai Uno Franco Di Mare, presidente della giuria della quale facevano parte Donata Cutuli, sorella della giornalista uccisa, Francesco Faranda della Fondazione Corriere della Sera, Laura Silvia Battaglia e Matteo Scanni, autori del video “Il prezzo della verita” dedicato proprio alla Cutuli. Di Mare ha raccontato che con Maria Grazia Cutuli si era trovato più volte in scenari di guerra. “Era – ha detto – una donna capace di asprezze, ma anche dotata di un lato morbido, e di molta pietà . Anche in Pakistan, nel relazionarsi con informatori e gente del luogo, sapeva farsi rispettare, e in questo era molto più efficace di me. Non aggiustava mai le cose per renderle più spettacolari, nei suoi articoli c’erano solo le descrizioni di ciò che vedeva”. Per Matteo Scanni Mari la Cutuli è un esempio per tutti gli aspiranti giornalisti: “Se c’é una lezione che ci ha lasciata – ha detto – è questa: impegnandosi, facendosi il ‘mazzo’, si può arrivare a scrivere per un grande giornale e diventare un vero professionista”. Scanni, membro dell’Associazione Ilaria Alpi, ha anche promosso, in occasione dell’incontro, una raccolta di firme per la riapertura dell’inchiesta sulla giornalista del Tg3 uccisa in Somalia con il suo operatore. Per Laura Silvia Battaglia “la figura di Maria Grazia Cutuli rappresenta una grande tensione morale per i giovani che vogliono fare questo mestiere; era una professionista – ha ricordato – che lavorava giorno per giorno, rinunciava anche alle ferie per realizzare un giornalismo diverso”. Alessandro Cataldo, direttore generale di Unicredit, sponsor del concorso, ha detto che “é un dovere sostenere questi giovani affinché realizzino quel cambiamento che a noi non è riuscito”. Mario Cutuli, fratello della giornalista assassinata, e Francesco Faranda hanno poi parlato del progetto di aprire una scuola a Herat, in Afghanistan, intitolata alla memoria di Maria Grazia Cutuli. Un modo – hanno detto – per “riconciliare” la memoria della giornalista con la realtà di un Paese che la affascinava moltissimo ma che si è rivelato per lei fatale. (ANSA).
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