TLC: OLTRE 13 MLD PER NUOVA RETE; CALABRO’, COLLABORARE/ANSA
IPOTESI SU 50%COPERTURA;BERNABE’,A TAVOLO MA A NOSTRE CONDIZIONI
ROMA
(ANSA) – ROMA, 24 MAG – Realizzare una nuova rete in fibra ottica che raggiunga il 50% della popolazione italiana costa almeno 13 miliardi di euro. Un investimento molto consistente, per il quale sarebbe bene che gli operatori collaborassero, perché il Paese non può perdere il treno dello sviluppo e, soprattutto, non può permettersi due infrastrutture gemelle. Il presidente dell’Autorità per le tlc, Corrado Calabrò, continua a fare pressing sulle aziende del settore, convinto che l’Internet veloce non possa più aspettare: e Telecom Italia si dice disponibile a discutere su tutto, “ma alle condizioni” dell’ex monopolista. L’occasione per fare il punto sul ‘work in progress’ per la realizzazione della rete di nuova generazione in fibra ottica (dai vari progetti locali avviati da Telecom Italia a quello annunciato da Fastweb-Wind-Vodafone) è la presentazione di un corposo studio realizzato da un pool di atenei a cui l’Agcom si é rivolta per avere un quadro chiaro della situazione. Lo studio ha realizzato una simulazione ipotizzando una rete di tipo ‘Ftth/P2p’: vale a dire ‘fiber to the home’, cioé la fibra fin dentro l’appartamento o l’ufficio e un sistema di accesso punto-punto, in cui ogni utente ha la propria fibra dedicata, dalla centrale fino a casa, con copertura del 50% della popolazione e con un tasso di adozione del 100% per i clienti business e dell’80% per quelli residenziali. Ebbene, per un’impresa del genere ci vuole un investimento “superiore ai 13 miliardi di euro”. L’utilizzo della rete costerebbe parecchio: il canone all’ingrosso sarebbe di quasi 18 euro al mese, mentre il ricavo medio per cliente sarebbe di poco inferiore ai 30 euro. D’altra parte, l’effetto diretto sul Pil viene stimato in circa 17,4 miliardi di euro in 10 anni, con un impatto sull’occupazione di quasi 250mila posti. Un progetto colossale, dunque, ma necessario. Per questo, ha detto Calabrò, “l’Autorità è pronta a fare la sua parte”, con “poche regole, chiare e semplici, ma precise”, anche in caso di switch off (cioé la migrazione in blocco dal rame alla fibra), modello di recente proposto da Telecom per la città di Milano. Ma, “essendo una e una sola la rete realizzabile, la collaborazione fra gli operatori e fra gli operatori e le autorità locali appare essenziale”. Del resto, ha avvertito il presidente dell’Agcom, si tratta di un investimento “a medio lungo termine, che non dà una redditività immediata”. E’ decisivo, quindi, non disperdere le risorse e convincere gli operatori a non sovrapporre i progetti. L’invito è rivolto chiaramente ai tre alternativi e a Telecom Italia. Ma l’ad dell’ex monopolista, Franco Bernabé, parlando del tavolo annunciato e non ancora convocato dal viceministro Paolo Romani, avverte: Telecom parteciperà , ma “alle condizioni che abbiamo sempre detto. Noi abbiamo i nostri progetti, siamo sempre disponibili a discutere con tutti, fatto salvo il nostro piano di investimenti”.(ANSA).
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