INTERCETTAZIONI:GARIMBERTI,UN PAESE CON TROPPE LEGGI SU STAMPA E’ MARCIO

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INTERCETTAZIONI:GARIMBERTI,UN PAESE CON TROPPE LEGGI SU STAMPA E’ MARCIO
(ASCA) – Roma, 25 mag – ”C’e’ qualcosa di marcio in un paese dove il potere politico interviene troppo sulla stampa”. Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, commenta cosi’, a margine della presentazione della programmazione della tv pubblica per i mondiali di Calcio del Sudafrica, il decreto sulle intercettazioni al vaglio del Senato. Secondo Garimberti ”la stampa deve essere libera e i paesi dove ci sono troppe leggi sulla stampa mi fanno pensare all’Unione Sovietica dei miei tempi, che che e’ diventata la Russia di oggi, che non e’ poi troppo diversa. Penso – aggiunge il presidente della Rai – che il paese migliore e’ quello che non ha leggi sulla stampa perche’ da’ alla stampa la massima liberta’ e cosi’ il diritto-dovere di autoregolamentarsi. Questo – prosegue parlando del decreto sulle intercettazioni – e’ uno dei calssici casi in cui avrei perferito che non ci fosse una legge ma che fosse lasciata alla responsabilita’ dei giornalisti e dei giornali” l’uso delle intercettazioni. Garimberti puntualizza comunque che sulle intercettazioni ”non ho un parere, cioe’ che non sono un bene assoluto o un male assoluto. Penso che le intercettazioni in certi casi debbano essere pubblicate pero’ ci sono casi anche in cui sono state usate in modo sbagliato, ad esempio quando vengono pubblicate intercettazioni che non riguardano assolutamente il problema di cui ci si occupa, o quando vengono pubblicate intercettazioni che scavano negli angoli piu’ pruriginosi. Questo e’ sbagliato. Ma se le intercettazioni servono e la pubblicazione serve perche’ svelano situazioni criminali, allora perche’ no? Quindi – continua – secondo me, una legge che limita in modo rigoroso le intercettazioni e’ comunque sbagliata”. Garimberti, infine, commenta l’assenza dei direttori dei Tg della Rai nella riunione di ieri alla Fnsi: ”Non do giudizi perche’ ognuno di loro ha scelto secondo coscienza”.