INTERCETTAZIONI: SAVIANO IO DISOBBEDIRO’, E’ REGALO A MAFIE
SUL NUMERO DELL’ESPRESSO IN EDICOLA DOMANI
ROMA
(ANSA) – ROMA, 27 MAG – “Io disobbedirò. Cercherò di continuare a lavorare come se questa legge non ci fosse, dispiacendomi per l’occasione persa di creare nuove regole condivise”. Roberto Saviano scende in campo contro il testo sulle intercettazioni approvato in commissione Giustizia perché, dice: “é una castrazione reale del lavoro di inchiesta” e soprattutto un regalo alle mafie “che potranno comunicare con facilità e nascondere i meccanismi del loro potere”. Il colloquio di Saviano con Gianluca Di Feo sarà pubblicato nel numero dell’Espresso, in edicola domani. “E spero che questa mia disobbedienza – dice l’autore di Gomorra – sia sostenuta dagli inquirenti, dalle forze di polizia, da tutti questi organi con cui convivo da quattro anni: spero che questa mia ‘famiglia allargata’ possa aiutarmi a disobbedire”. In queste condizioni il “web è libertà . Io su Facebook ho una vita nuova: la mia pagina ha più di mezzo milione di sostenitori, quello che scrivo lì arriva a più lettori che un quotidiano nazionale. La Rete è potente come strumento per diffondere una verità , ma manca di autorevolezza”. Il web, sostiene Saviano, “é strumento di comunicazione mentre i giornali sono strumento di democrazia: creano dibattito, hanno una redazione, contano sulla fedeltà del lettore. Tra 50 anni lo sarà anche il web ma oggi non è strumento maturo. Per questo imbavagliare tg e quotidiani significa imbavagliare le fonti più autorevoli”. L’autore di Gomorra parla anche della privacy: “per motivi di sicurezza devo tenere nascosta la vita della mia famiglia. In questo senso capisco quando si invoca il diritto alla privacy perché con me coincide con il diritto alla vita”. “Il confine – afferma lo scrittore – della privacy è labile e sta soprattutto nel buonsenso, cosa che spesso molte redazioni dei giornali non sembrano avere. E questo crea diffidenza nel lettore”. Parlando dell’impegno politico sottolinea: “Faccio politica, nel senso della battaglia delle idee”. E delle parole di Elio Germano che dal palco di Cannes ha dedicato il premio all’Italia “nonostante la sua classe dirigente”, Saviano dice: “Una dedica assolutamente giusta”. A quattro anni esatti dalla pubblicazione di Gomorra, lo scrittore non vede diminuire la forza della criminalità organizzata mentre sente “crescere la fragilità della magistratura” e percepisce un clima molto simile a quello che ha preceduto le stragi del 1992. “Anche oggi se i boss decidessero di alzare il tiro potrebbero dare una spallata al Paese e scegliere come ridisegnarlo. Penso alle parole di Francesco ‘Sandokan’ Schiavone che ha evocato ‘una valanga’”.(ANSA).
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