INTERCETTAZIONI: SEGRETO STATO, INGROIA “EMENDAMENTO OSTACOLA INDAGINI”

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INTERCETTAZIONI: SEGRETO STATO, INGROIA “EMENDAMENTO OSTACOLA INDAGINI”
03/06/2010 – 10:07 – POLITICA

INTERCETTAZIONI: SEGRETO STATO, INGROIA “EMENDAMENTO OSTACOLA INDAGINI”

ROMA (ITALPRESS) – “Se viene approvato l’emendamento, avremo una opportunita’ investigativa in meno. Tutti chiedono la verita’ su quella stagione. Ci vorrebbe una maggiore attenzione per favorire le indagini anziche’ ostacolarle…”. Cosi’, in un’intervista a “La Stampa”, il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, che indaga sulla “trattativa” tra Cosa nostra e pezzi dello Stato nell’ambito delle stragi del ’92 e ’93, a proposito dell’emendamento sulle intercettazioni che prevede il segreto di Stato per le comunicazioni degli 007. Sull’interrogatorio di Vito Ciancimino, il 17 marzo del 1993, in cui svelo’ l’esistenza della trattativa con il Ros dei carabinieri e parlo’ dell’identita’ del mediatore-ambasciatore dei Corleonesi, Antonino Cina’, Ingroia spiega che non fu creduto perche’ “non volle mai riconoscere i suoi rapporti con Cosa nostra. Per quasi un anno lo interrogammo – spiega – e si riteneva gia’ un collaboratore per i suoi rapporti con i carabinieri. Erano gia’ diverse settimane che lo andavamo a sentire a Rebibbia, e avremmo continuato a farlo fino al 1994. Per mesi e mesi, Ciancimino provo’ a dimostrare la sua volonta’ a collaborare. Certo – conclude Ingroia – ci racconto’ dei contatti con i carabinieri del Ros ma li rappresento’ in funzione di un piano per infiltrarsi dentro Cosa nostra. Che credibilita’ poteva avere quando denigrava Falcone, accusandolo di essere manovrato da Andreotti?”.
(ITALPRESS).