ITALTEL: ACCORDO PER SALVATAGGIO; DA BANCHE 350 MLN /ANSA
ATTESA PER FIRMA ISTITUTI MINORI, SI LAVORA AD ASSETTO VERTICE
MILANO
(ANSA) – MILANO, 16 GIU – C’é l’accordo per il salvataggio di Italtel col via libera delle banche a un rifinanziamento da 350 milioni di euro. Insieme all’impegno assicurato dai soci Telecom e Cisco, per 70 milioni complessivi, l’iniezione di mezzi freschi dà qualche certezza in più sul futuro della società di tlc, da tempo in difficoltà . Gli istituti, esposti per 400 milioni, hanno detto sì, dopo una maratona in corso da giorni, a nuove linee di credito al 2017. All’intesa hanno aderito Unicredit, Bpm e Ge Capital Interbanca, che rappresentano il 93,5% del pool dei creditori, e c’é fiducia che arrivi presto la firma anche dagli istituti meno esposti. Decisivo, per sbloccare l’impasse, è stato l’ok di Ge Capital Interbanca, che chiedeva, e ha in parte ottenuto, garanzie sul fronte industriale da Telecom e Cisco. “Le riserve espresse nelle scorse settimane dal nostro istituto nascevano unicamente dalla volontà di garantire un supporto più forte e più duraturo alla società da parte degli azionisti industriali e permetterle di affrontare con più tranquillità le sfide del mercato”, ha spiegato Paolo Braghieri, Ceo di Ge Capital Italy, soddisfatto per l’esito positivo delle trattative. Importante – viene segnalato – è stato poi il lavoro svolto da Unicredit, la cui esposizione verso Italtel rappresenta oltre la metà di quella attuale dell’azienda. Gli altri creditori sono Ge Interbanca e Bpm (20% circa ciascuna) e, con un peso minore, Ubi tramite Centrobanca e Banco di Brescia (3% circa), Arab Bank (2%) e, attraverso Popolare Verona, il Banco Popolare (1,5%). Gli ultimi tre non hanno ancora messo la firma agli accordi. Tuttavia almeno a Brescia e a Verona si raccolgono segnali su un’adesione all’operazione. Non metterà mano al portafoglio per salvare Italtel ma manterrà la quota del 48% del capitale sociale il maggior azionista, il fondo Cdr, mentre non vedranno aumentare la loro presenza, ma il loro ruolo sì, Telecom Italia (19%) e Cisco (18%), che sottoscriveranno azioni privilegiate con un impegno di 35 milioni a testa. I due soci industriali sono poi andati incontro alle richieste di Ge Capital Interbanca garantendo, la prima, livelli ‘certi’ di fatturato al cliente Italtel fino al 2013 e, la seconda, ‘bridging finance’ (dilazioni nei crediti) sino al 2011. Riguardo all’assetto al vertice si sta ragionando sull’ipotesi di un passaggio alla presidenza dell’amministratore delegato Umberto De Julio e dell’arrivo al suo posto di Stefano Pileri, ex manager Telecom, oggi alla guida di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. E’ previsto un rinnovo del Cda con l’ingresso di nomi nuovi e, tra questi, di uno o due rappresentanti delle banche. C’é un accordo di sostanza, anche se andrà formalizzato, su una governance che assicuri una gestione più collegiale della società , senza una parte egemone. (ANSA).
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