Dal 28 giugno Sky Italia avrà un nuovo logo e una nuova immagina coordinata, omogena con quella del gruppo europeo. Intanto rivede la propria struttura di vertice: una riorganizzazione, annunciata il 14 giugno, che si propone diversi obiettivi. Tra i principali: potenziare ulteriormente lo sport, settore chiave che porta il massimo di abbonati e ricavi, e rilanciare il cinema e lo spettacolo che invece sono un po’ in sofferenza, dando a essi un’impronta più italiana.
La decisione è maturata anche per assicurare una maggiore autonomia alla società in Italia, viste le nuove responsabilità europee assunte da Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, in particolare dopo l’acquisizione nei giorni scorsi per 190 milioni di euro dei canali Virgin da parte dell’inglese BSkyB (vedi pag. 58). La riorganizzazione inoltre è stata resa necessaria dall’uscita di Kathrin Fink, direttore programmi di Sky Italia fin dalla sua nascita nel 2003, che dal 1° luglio tornerà a News Corporation, con un ruolo di consulenza generale.
Tre i nomi chiave nel nuovo assetto di Sky: Laura Cioli che amplia le sue responsabilità aggiungendo alla carica di chief operating officer la supervisione di tutti i contratti tra Sky e i numerosi canali terzi che fanno parte dell’offerta Mondo; Jacques Raynaud, che arriva da Eurosport (di cui era copresidente) per assumere l’incarico di vice president Sky Sport e Sky Pubblicità ; Andrea Scrosati che è promosso al nuovo ruolo di vice presidente programming and promotion, responsabile cioè della programmazione originale di Sky Italia, del canale SkyUno e della vasta offerta cinema, inclusa la gestione dell’acquisizione dei diritti cinematografici.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 407 giugno 2010