TV: DIGITALE; FNSI, NO A TELECOMANDO PREDEFINITO DA AGCOM
SIDDI, CREA SQUILIBRI
ROMA
(ANSA) – ROMA, 13 LUG -L’idea dell’Autority delle Comunicazioni di eliminare i primi nove numeri dal telecomando programmato per la televisione digitale terrestre “non è condivisile”. Lo dice il segretario generale della Fnsi. Che sottolinea:”Viola un essenziale principio di necessario “federalismo televisivo” e non appare rispettoso delle scelte, delle abitudini, degli orientamenti del pubblico di riferimento di ciascuna area regionale”. Assegnando la numerazione automatica dal numero 1 al numero 9, esclusivamente a televisioni a diffusione nazionale, ancorché spesso territorialmente molto indietro nelle scelte e negli ascolti dei vari pubblici locali, dice Siddi, “si rischia di determinare uno squilibrio grave negli assetti di sistema e anche nelle condizioni del mercato televisivo. Si potrebbe dire che si determina un vantaggio per i soliti noti”. Con questo tipo di orientamento, continua il segretario generale del sindacato dei giornalisti, “televisioni locali che si sono conquistate posizionamento primario, ben sopra le scelte fatte, regione per regione, rispetto a molti canali nazionali, vengono penalizzate e, ingiustamente, esposte a rischi di ridimensionamento negli ascolti e nel mercato delle risorse”. Non solo: per la Fnsi “si apre un rischio reale anche per i lavoratori, giornalisti in primo luogo, terminali di un processo nel quale, da elemento centrale di qualificazione della televisione locale, rischiano di trovarsi esposti a nuove incertezze anche occupazionali”. Eppure, nota Siddi, “c’è una norma legislativa che, tra i principi e i criteri direttivi, nel passaggio al digitale, prevede “il rispetto delle abitudini e delle preferenze degli utenti con particolare riferimento ai canali generalisti nazionali e alle emittenti locali”. Ci sono specificità di valore che debbono essere rispettate”. Creare condizioni di svantaggio, attraverso il telecomando digitale pre- numerato, conclude, “non appare scelta coerente con queste indicazioni. C’è ancora poco tempo prima del varo definitivo del regolamento, ma sarà bene utilizzarlo per cambiare orientamenti che appaiono oggi predefiniti e non pienamente rispondenti alla realtà dei fatti e alle esigenze di armonico sviluppo del settore”. (ANSA).
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