RAI: L’AUTUNNO CALDO DI MASI FRA SANREMO E MURDOCH/ANSA
DG PARLA CON MINOLI A CORTINA INCONTRA
(ANSA) – CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO), 29 AGO – L’ ‘autunno
caldo’ del direttore generale della Rai Mauro Masi si delinea a
fine agosto fra le montagne di Cortina, in un’intervista a tutto
campo durante la quale Giovanni Minoli lo ‘stringe’ con domande
su Sanremo e Santoro, Murdoch, Sky e Serena Dandini. Senza
dimenticare Fabio Fazio e il ‘direttorissimo’ del Tg1 Augusto
Minzolini. E Masi non si sottrae: “Il Tg1 non è di parte.
Minzolini è un giornalista di punta, un innovatore, con pregi e
difetti degli innovatori”. E Santoro? “La sentenza
dice che Santoro deve fare un programma, non che programma. Ci
vedremo nei prossimi giorni. Ho firmato le carte che servono
per avere un incontro costruttivo. Non sarà un’operazione
semplice “.
Serena Dandini, invece, Masi l’ha già vista “Ci siamo
incontrati. Ero molto perplesso sul suo programma, mi ha
convinto che ne farà uno con caratteristiche un po’ diverse”.
Quanto a Fabio Fazio, “può essere un punto importante nel
nostro palinsesto d’autunno”, ha detto Masi, mentre Maria Luisa
Busi – storico volto del Tg1 delle 20 che ha lasciato il
telegiornale della rete ammiraglia in polemica con Minzolini –
farà un programma in prima serata su Rai3: “Vedremo che tipo
di programma”, puntualizza Masi, per il quale “tutti i
programmi devono avere una coerenza con la linea editoriale del
direttore generale che si forma nel Cda”.
Dal palco di ‘Cortina InConTra’, il direttore generale della
Rai fa una panoramica a volo d’angelo delle sfide che attendono
per i palinsesti d’autunno l’azienda, compreso il ‘buco’
rappresentato dalla conduzione del Festival di Sanremo dopo il
rifiuto di Bruno Vespa. “Il toto-Sanremo è il secondo ‘toto’
d’Italia dopo il Totocalcio – ha detto Masi – ma stiamo
valutando molte ipotesi”.
Il direttore generale non ha fatto mistero delle difficoltà
affrontate nel suo primo anno di presidenza: “La televisione è
una materia molto complicata e ho avuto un approccio di grande
rispetto ed approfondimento. Ma anche i miei nemici, che sono
tanti, sul mio operato oggi la pensano diversamente da prima”.
Cortina è stata l’occasione per toccare anche i temi del
bilancio Rai: “Abbiamo fatto un piano industriale che prevede
un pareggio di bilancio con le sole forze Rai al 31 dicembre
2012”. Tutt’altro che una passeggiata, visto anche che secondo
Masi “la Rai è il regno del conservatorismo italiano”. Un
accenno anche al caso del reintegro di Paolo Ruffini, da parte
del giudice del lavoro, alla scrivania di direttore di
Rai Tre: “Non è normale – ha detto Masi – che una Spa non
possa avvicendare un direttore che sta lì da otto anni”.
Infine il capitolo Sky: “Ho semplicemente rinunciato a
svendere la Rai”, ha sottolineato Masi, spiegando le ragioni
che lo hanno indotto a non concludere la trattativa per la
cessione del bouquet dei programmi Rai alla piattaforma
satellitare. “Una valutazione fatta da una commissione ha
stimato, prudentemente, che il bouquet Rai vale almeno 200
milioni di euro l’anno, non i 50 offerti dall ¿azienda di Murdoch
per sette anni”.