INTERNET: FRANCIA, PROVIDER FREE PROTEGGE ‘SUOI’ PIRATI

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INTERNET: FRANCIA, PROVIDER FREE PROTEGGE ‘SUOI’ PIRATI/ANSA
DISCOGRAFICI FURIOSI, UTENTI ESULTANO ‘FREE E’ NOSTRO ZORRO’
PARIGI
(di Tullio Giannotti) (ANSA) – PARIGI, 6 OTT – “Free vuole violare la legge”, “Free è il nostro Zorro”: come sempre, il più intraprendente dei provider Internet francesi, fa parlare di sé. Diventa scudo dei propri abbonati contro la legge Hadopi, con la quale il governo punta a reprimere chi scarica film o musica illegalmente. L’Authority, che ha appena cominciato ad operare, parla di violazione della legge, mentre i fan del download a tutti i costi esultano: ‘Free e’ il nostro Zorro!’. Soltanto da qualche giorno Hadopi, l’Alta Autorità  per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su Internet, ha cominciato faticosamente ad inviare le prime e-mail di avvertimento agli utenti di Internet “pizzicati” a scaricare musica e film in modo esagerato. La procedura stabilita dalla legge del giugno 2009 vorrebbe che i fornitori di accesso al web trasmettano all’Hadopi, entro otto giorni, i dati personali dell’abbonato sospettato di piratare. E qui Free ha fatto subito capire come la pensa: invece di girare via posta elettronica all’Authority i dati dell’abbonato, come fanno naturalmente France Telecom e gli altri, li stampa pazientemente su un foglio di carta, li mette in busta, affranca e spedisce per posta tradizionale. Non incorre nell’ammenda di 1.500 euro per mancata cooperazione dal momento che le lettere partono entro gli 8 giorni prescritti, ma ostacola non poco la procedura. Sentiti i propri giuristi, poi, Free ha deciso di rifiutare per il momento di girare agli abbonati-pirati le e-mail di ammonimento con le quali Hadopi avverte che “l’accesso a Internet è stato utilizzato per commettere un reato”. Al vertice di Hadopi c’é un’agguerrita magistrata, Marie-Francoise Marais, che non si è fatta pregare per raccogliere la sfida: “la posizione attuale di Free – ha detto – danneggia i diritti dei suoi abbonati. Non ricevendo la prima email di avvertimento, non avranno l’informazione che potrebbero pretendere di avere”. Avvocati al lavoro anche nella sede di Free, il cui fondatore e numero 1, Xavier Niel, fa parte del trio di investitori diventato azionista di maggioranza del quotidiano Le Monde: “il decreto attuativo sul trattamento dei dati personali – dicono nei corridoi del provider più impertinente di Francia – prevede la firma di una convenzione fra le parti per inquadrare la procedura. Noi abbiamo fatto una proposta all’Hadopi e al ministero della Cultura, ma non abbiamo avuto risposta”. “Questo atteggiamento – dice il sindacato dei discografici, Snep, dove serpeggia nervosismo almeno quanto fra i vertici di Hadopi e del governo – riflette la volontà  da parte di Free di non rispettare la legge. Ed è ancora più condannabile in quanto crea distorsioni di concorrenza con i provider che, invece, la legge la rispettano”. Se molti hanno il dubbio fra un Free che si staglia come paladino dei diritti dei navigatori in rete e un provider spregiudicato che vuole farsi pubblicità  a tutti i costi, i fan del download hanno solo certezze: “Xavier Niel – si legge su una delle reazioni dei lettori sul sito di Le Monde – è lo ‘Zorro’ delle telecom”. (ANSA).
GIT/ S0A QBXB