RAI: MERLO,NO ANCHE ALLA CARRA’? MA ADESSO SI PARLI DEI COSTI IN AZIENDA
(ASCA) – Roma, 21 ott – ”La situazione nella Rai è talmente confusa e ingovernata che anche un programma di Raffaella Carrà può essere messo in discussione. Pare, per motivi legati alle ristrettezze finanziarie in cui versa l’azienda. Ora, accanto alla possibilità -ormai per molti- di poter dire qualunque cosa in Rai a prescindere dalle regole che sono diventate semplici optional, credo si imponga al più presto un attento esame sui vari cachet che accompagnano i vari programmi e i vari artisti e conduttori”. Lo afferma Giorgio Merlo, Pd, vicepresidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai aggiungendo che ”sarebbe opportuno che, accanto alla sacrosanta tutela della libertà di espressione dei vari divi milionari dell’informazione giornalistica, ora si cominciasse a prestare maggiore attenzione anche agli ingaggi dei singoli professionisti e al costo delle varie trasmissioni. E’ anche un modo per evitare di essere obbligati a dire ufficiosamente dei ‘no’ ad artisti come Raffaella Carrà che hanno contribuito nel tempo a costruire la Rai tra i telespettatori che pagano regolarmente il canone”.