Nel numero in edicola di ‘Prima Comunicazione’ c’è un servizio dedicato alla pubblicità online con i protagonisti del settore: Roberto Binaghi (foto), presidente di Iab e vice direttore generale di Manzoni; Carlo Poss, presidente di Fcp-Assointernet e managing director di Hi-Media Italia; Andrea Cugnasca, responsabile di Niumidia Adv, concessionaria di Matrix (Telecom Italia); Massimo De Magistris, agency sales director di Microsoft Advertising; Roberto Zanaboni, responsabile advertising on line di Rcs Pubblicità ; Massimo Crotti, direttore generale di Tiscali Advertising; Francesco Barbarani, head of .Fox Networks Italy; Giorgio Galantis, ceo di Banzai Adv, concessionaria del gruppo Banzai.
Ripresina interattiva
Il punto sul mercato dell’advertising digitale in Italia in vista di Iab Forum Milano
L’ospite più atteso è Chris Anderson, direttore dell’edizione americana di Wired e inventore di quella teoria della coda lunga a cui si appigliano da anni conferenzieri di ogni razza e religione. Ma non mancheranno altri esperti, analisti, visionari e poi le istituzioni, gli editori, le concessionarie, le aziende. C’è voglia di guardare al futuro descrivendo scenari incoraggianti e pochi comparti e poche occasioni di incontro, al momento, consentono questo miracolo. Ai nastri di partenza un’edizione dello Iab Forum (3 e 4 novembre al Milano Convention Center) che ha tutte le caratteristiche per attrarre un pubblico di operatori ancora più vasto che in passato. Perché l’on line è il media che cavalca meglio la ripresina; perché nonostante di Internet e di web advertising si parli con larghezza e profondità da anni, finisce per non essere mai del tutto evasa la domanda di aggiornamento e, in qualche caso, anche di formazione pedagogica di base. I numeri del comparto sono positivi, sia quelli che raccontano come cresca in maniera vivace la fruizione del mezzo, sia quelli che indicano il trend della raccolta pubblicitaria. Gli ultimi dati di Fcp-Assointernet, relativi a gennaio-agosto, indicano un +17,7% complessivo, un +18,9% per il display e un +9,1% per l’affiliate.
C’è anche qualche segnale contraddittorio con cui fare i conti e la consapevolezza che il contesto denota ancora una certa instabilità , ma gli indicatori fondamentali paiono tutti suggerire che l’andamento positivo e vivace durerà ancora a lungo, almeno altri tre anni.
Le nuove parole d’ordine
Raggiungere quota mille milioni e poi andare ancora oltre e superare il market share della stampa periodica. Sono queste le nuove parole d’ordine. Anche se per toccare quota mille nel computo complessivo l’apporto di Google e del search è solo stimato (Google non rilascia dati ufficiali) e per una buona parte riguarda attività impropriamente considerate advertising. Anche se da questo processo consegue – per alcuni dei player più prestigiosi dell’editoria e dell’on line – il rischio di una congrua riduzione di altri ricavi.
In un 2010 fin qui un po’ altalenante, i grandi portali generalisti non sono immuni da problemi e si interrogano sulle strategie prossime venture. Emerge la necessità di riposizionamenti che probabilmente spingeranno alcuni a competere sull’informazione con i grandi brand multimediali della carta stampata e altri a guardare più proattivamente alle prospettive innescate dai social network.
Per i portali e i marchi ‘televisivi’ – in crescita notevole in un anno in cui i grandi eventi sportivi hanno dominato la scena e in un contesto in cui sono stati la qualità dei contenuti e il formato video a dettare legge – rimane la sensazione che non tutto il potenziale commerciale e non tutte le possibilità d’integrazione tra tivù e web vengano ancora espresse pienamente.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 410 – Ottobre 2010