PAPA: INTERNET E I GIOVANI, RISCHIO SPAESAMENTO E SOLITUDINE

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PAPA: INTERNET E I GIOVANI, RISCHIO SPAESAMENTO E SOLITUDINE
CITTA’ DEL VATICANO
(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 13 NOV – Giovani e Internet, tante potenzialità  ma anche molti rischi, soprattutto lo “spaesamento” e la “solitudine”. E’ la preoccupazione del Papa espressa nel discorso ai partecipanti alla assemblea plenaria del Pontificio consiglio per la cultura” ricevuti nella Sala Clementina in Vaticano. Benedetto XVI ha con loro svolto una riflessione anche sul senso della comunicazione e del linguaggio che, ha ricordato, hanno bisogno anche di “regole”, e ha ribadito il valore, anche nella “odierna cultura tecnologica”, dei “simboli, immagini, riti, gesti” della tradizione cristiana. “Non pochi giovani, – ha dunque osservato papa Ratzinger – storditi dalle infinite possibilità  offerte dalle reti informatiche o da altre tecnologie, stabiliscono forme di comunicazione che non contribuiscono alla crescita in umanità , ma rischiano anzi di aumentare il senso di solitudine e di spaesamento”. (segue)
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PAPA: INTERNET E GIOVANI,RISCHIO SPAESAMENTO E SOLITUDINE (2)
CITTA’ DEL VATICANO
(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 13 NOV – Spaesamento e solitudine dei giovani, ha osservato il Papa, rimandano alla “emergenza educativa” che preoccupa la Chiesa, “una sfida – ha incoraggiato – a cui si può e si deve rispondere con intelligenza creativa, impegnandosi a promuovere una comunicazione umanizzante, che stimoli il senso critico e la capacità  di valutazione e di discernimento”. Ai partecipanti alla assemblea del Pontificio consiglio per la cultura, che hanno lavorato quest’anno sul tema “Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi, il Papa ha ricordato “l’incapacità  del linguaggio di comunicare il senso profondo e la bellezza della esperienza di fede”, un elemento che “può contribuire alla indifferenza di tanti, soprattutto giovani”. “Anche nell’odierna cultura tecnologica, – ha rimarcato Benedetto XVI – è il paradigma permanente dell’inculturazione del Vangelo a fare da guida, purificando, sanando ed elevando gli elementi migliori dei nuovi linguaggi e delle nuove forme di comunicazione. Per questo compito, difficile e affascinante, la Chiesa può attingere allo straordinario patrimonio di simboli, immagini, riti e gesti della sua tradizione”. Anche la “liturgia”, ha ricordato, è comunicazione, linguaggio di fede: “In particolare il ricco e denso simbolismo della liturgia deve splendere in tutta la sua forza come elemento comunicativo, fino a toccare profondamente la coscienza umana, il cuore e l’intelletto. La tradizione cristiana, poi, ha sempre strettamente collegato alla liturgia il linguaggio dell’arte, la cui bellezza ha una sua particolare forza comunicativà . Ma alla fine, più dell’arte può l’amore espresso da una vita cristiana: “solo l’amore è degno di fede e risulta credibile” e “abbiamo bisogno di uomini e donne che parlino con la loro vita, che sappiano comunicare il Vangelo, con chiarezza e coraggio, con la trasparenza delle azioni, con la passione gioiosa della carità “.(ANSA).
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