‘Riformista’ in offerta

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La notizia che la commissione Bilancio della Camera ha aumentato di 40 milioni di euro (portandoli a 100 milioni) i fondi a favore dei quotidiani editi da società  cooperative o in cui siano in maggioranza fondazioni è stata accolta con grande soddisfazione a Libero e al Riformista. Infatti una parte di quei soldi, come in passato, è destinata alle casse dei due quotidiani. Libero ha richiesto per il 2008 e il 2009 6 milioni di euro l’anno (iscritti anche a bilancio) in quanto la sua editice, Libero Editoriale, è controllata in maggioranza (nel caso specifico al 100%) da una fondazione, la Fondazione San Raffaele, presieduta da Vincenzo Mariscotti, ex direttore generale di Tosinvest Sanità , società  del gruppo Angelucci che possiede la testata diretta da Maurizio Belpietro. Ed è degli Angelucci anche la testata Il Riformista, che da parte sua rivendica dallo Stato arretrati per 5 milioni di euro (2,5 milioni per il 2008 e altrettanti per il 2009), in quanto quotidiano gestito da una cooperativa, la Edizioni riformiste società .
Ma sull’effettivo diritto dei due giornali a ricevere i contributi pende un’indagine dell’Agcom, sollecitata dal dipartimento per l’Informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio, che vuole vederci chiaro sul ruolo degli Angelucci nei due giornali.
Sta di fatto che, se per Libero i fondi pubblici sono un buon puntello ai bilanci, per Il Riformista quei soldi sono vitali e il mancato arrivo, insieme a una diffusione del quotidiano non esaltante, inizia a farsi sentire. Una serie di interventi sono stati decisi per affrontare la situazione, ma anche dopo i tagli (recentemente non sono stati rinnovati sei contratti a termine) l’organico si aggira sulle 22-23 persone e a borderò c’è un buon numero di collaborazioni, tra cui quella piuttosto ricca di Giampaolo Pansa (che firma pure su Libero). Il contratto del direttore Antonio Polito scade ad aprile e nel frattempo ha deciso di andarsene uno dei suoi vice, Marco Ferrante.  

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 411 – novembre 2010