INTERNET: FAPAV, LEGITTIMO REGOLAMENTO AGCOM

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INTERNET: FAPAV, LEGITTIMO REGOLAMENTO AGCOM
ROMA
(ANSA) – ROMA, 2 FEB – “Il rispetto del diritto d’autore e del lavoro altrui non è censura. Alla luce delle regole vigenti, è fuor di dubbio la legittimità  e la competenza dell’Agcom ad intervenire nei riguardi dei gestori dei siti internet sui quali dovessero essere ospitati contenuti digitali coperti dal diritto d’autore, senza l’autorizzazione del titolare. Internet non è una grande biblioteca gratuita”. Lo dice in una nota la Fapav, Federazione Antipirateria Audiovisiva, che replica così ad una richiesta di moratoria all’Agcom sull’ipotesi di regolamentazione in materia di Proprietà  Intellettuale, attualmente in corso di consultazione pubblica. “A livello giuridico – dice la Fapav – l’ipotesi di un provvedimento inibitorio da parte dell’Autorità  (di siti completamente illegali e pirata) è assolutamente lecito in quanto previsto dal decreto legislativo 70/2003 che permette all’autorità  amministrativa ‘avente funzioni di vigilanza’ di intervenire preventivamente per porre fine alle violazioni. A livello tecnico – continua la Fapav – il sistema ipotizzato dall’Autorità  circa i sistemi di prevenzione e contrasto alle violazioni online del diritto d’autore è articolato in maniera efficace, bilanciato e appare proporzionato agli interessi che si vuole garantire. Non si disconnette l’utente bensì si viene messi nelle condizioni di non violare la legge, bloccando alla fonte l’immissione abusiva di contenuti pirata. Una formula elementare quanto efficace, come dimostra il caso di Pirate Bay: una riduzione dell’80% di accessi al sito in poche settimane”. Fapav auspica “sempre il confronto aperto purché sia scevro dalle contrapposizioni ideologiche e preconcette. Allo stesso tempo – dice – siamo convinti che l’Autorità  debba dare rapidamente seguito a questo provvedimento e aprire così la strada ad una politica che metta al centro i contenuti creativi, senza cedere alla demagogia e alle facili strumentalizzazioni. E’ una questione di civiltà , prima ancora che di legalità “. (ANSA).