Mediatrade/ Avvocato Stato non si costituisce, no ok da P. Chigi In vista dell’udienza di sabato con Berlusconi imputato
Milano, 2 mar. (TMNews) – L’avvocatura dello Stato di Milano almeno per il momento non si costituisce per conto dell’Agenzia delle entrate nel procedimento Mediatrade, dove è in programma per sabato 5 marzo la ripresa dell’udienza preliminare in cui tra i 12 imputati figura il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che risponde di appropriazione indebita fino al 2006 e di frode fiscale fino al 2009. L’avvocatura non ha ottenuto l’autorizzazione a costituirsi dalla Presidenza del consiglio dei ministri che per adesso avrebbe preso tempo, aspettando gli sviluppi processuali.
L’Agenzia delle entrate è presente nel processo principale, quello relativo ai diritti tv di Mediaset (il premier imputato di frode fiscale), ma in quel caso l’iniziativa di costituirsi era stata assunta all’epoca dal governo di centrosinistra. Lo stesso discorso vale per la presidenza del consiglio dei ministri che è parte civile nel processo in cui Berlusconi risponde di aver corrotto il testimone David Mills e che lo era stata nel procedimento a carico del legale inglese, finito in Cassazione con la dichiarazione di prescrizione ma con la condanna dell’imputato a risarcire Palazzo Chigi con 250 mila euro. Mills aveva replicato sostendo di non riconsocere le statuizioni civili e la presidenza del consiglio ha avviato la pratica per far riconoscere la sentenza e i suoi effetti dalle autorità di Londra.
Sabato mattina, invece, davanti al gup Maria Vicedomini, che ha ereditato il fascicolo dalla collega Marina Zelante passata ad altro incarico mentre il processo era sospeso in attesa della Consulta, lo Stato non ci sarà come parte civile. Con Berlusconi sono imputate altre 11 persone, tra le quali il figlio Piersilvio, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e Frank Agrama, l’uomo di affari di origine egiziana del quale il fondatore di Fininvest sarebbe stato il socio occulto nella compravendita dei diritti tv.
Mediatrade è una società controllata da Mediaset al cento per cento. L’indagine era stata utilizzata dalla procura come una sorta di fascicolo virtuale per formulare contestazioni suppletive nel processo Mediaset, tra le proteste dei legali delle difese che lamentavano di essere costretti a giocare una partita in cui solo il pm Fabio De Pasquale conosceva tutte le carte.
Ad un certo punto però la procura decideva di chiudere l’indagine e di chiedere nei primi mesi dell’anno scorso il rinvio a giudizio degli imputati, mandando a Roma per competenza gli atti relativi agli anni un cui Rtl aveva sede nella capitale.
L’udienza preliminare veniva sospesa nel corso della prima tappa dal gup Zelante in attesa della decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento continuativo.
E sabato si riprende. La decisione sul rinvio a giudizio però arriverà nel corso delle udienze successive. Il gup Vicedomini e le parti dovranno fare un calendario che tenga conto degli impegni istituzionali del premier e degli altri 3 processi in cui lo stesso Berlusconi è imputato. In vista di sabato la difesa Berlusconi, come aveva già fatto per il processo Mediaset, non ha depositato alcuna istanza di rinvio per legittimo impedimento.
Frk
021231 mar 11