FESTIVAL PERUGIA: ORGANIZZATORI, EVENTO INTERNAZIONALE
‘DI SINISTRA? NOI RAPPORTI CHIARI CON CHI FA GIORNALISTA’
PERUGIA
(ANSA) – PERUGIA, 18 APR – Grandi numeri e qualche polemica per la quinta edizione del Festival internazionale del Giornalismo di Perugia, che si è chiusa ieri. “I giornalisti arrivati da tutto il mondo – ha affermato Arianna Ciccone, ideatrice e organizzatrice della manifestazione, stamani nella conferenza stampa di bilancio dell’iniziativa – sono rimasti ancora una volta colpiti, ribadendo che questo di Perugia è a livello mondiale l’evento più importante sul giornalismo. Secondo loro qui, con ingressi liberi, pubblico giovane e location uniche, si respira un’atmosfera diversa”. I dati forniti dagli organizzatori parlano di circa 30 mila visitatori che dal 13 aprile scorso a ieri hanno assistito a 170 eventi, 30 workshop e 60 eventi con traduzione simultanea. Agli incontri sono intervenuti 500 ospiti, tra giornalisti e relatori, “con le sale dove si sono svolti gli appuntamenti tutte piene contemporaneamente e con un pubblico diverso che cambiava continuamente”, ha fatto rilevare la Ciccone. Senza dimenticare gli oltre 200 volontari impegnati nella macchina organizzativa, le 80 mila visite al sito internet del Festival, con 350 mila pagine visitate in totale, e i 15 mila accessi al giorno per i video della web tv. Gli organizzatori hanno poi sottolineato un altro primato: “Durante questi giorni – è stato detto – nei post realizzati tramite i social network la parola Perugia è stata quella più diffusa, merito quindi soprattutto del Festival”. A dimostrazione di un Festival sempre più dal taglio internazionale, sono state poi sottolineate le tante collaborazioni realizzate con giornalisti e media di ogni parte del mondo, al momento tutte confermate anche per la prossima edizione, che si svolgerà sempre a Perugia dal 25 al 29 aprile 2012. Secca la replica della Ciccone a chi dice che è una manifestazione orientata a sinistra. “Quello che vogliamo dare al Festival è un taglio internazionale – ha detto – e gli ospiti stranieri non si pongono il problema se chi viene è di destra o di sinistra. Noi lavoriamo instaurando rapporti chiari con i giornalisti che fanno i giornalisti, senza considerarli appartenenti ad un determinato schieramento. E poi non è certo colpa nostra se molti giornalisti che abbiamo invitato non hanno accettato”. (ANSA).
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