Per la prima volta Maurizio Costa li ha voluti tutti schierati al suo fianco durante la presentazione del bilancio 2010 agli analisti finanziari, ottima occasione per presentare i manager che sostanziano la nuova organizzazione’a matrice’dell’azienda varata lo scorso ottobre dal vice presidente e amministratore delegato della Mondadori, con lo scopo di abbattere le barriere tra carta e digitale e trarre il maggior profitto possibile dalla declinazione deiricchissimi contenuti del gruppo sulle varie piattaforme. E la loro non è stata una presenza formale, visto che, dopo l’introduzione di Costa, Riccardo Cavallero (direttore generale Libri trade), Stefano De Alessandri (direttore generale Periodici Italia), Vittorio Veltroni (direttore generale Digital) e Nini Briglia (chief content officer) hanno ampiamente illustrato risultati e progetti delle aree che governano.
Per il gruppo di Segrate il 2010 è stato un anno nuovamente positivo, come testimonia la proposta di distribuzione di un dividendo di 0,17 euro ad azione ordinaria dopo due esercizi che avevano lasciato gli azionisti a bocca asciutta. “In tutti i settori abbiamo realizzato performance migliori del mercato. Sono stati raggiunti i target del piano triennale, anzi siamo in vantaggio sugli obiettivi del 2011. I costi del lavoro sono scesi del 10% e l’indebitamento è diminuito di 30,5 milioni a 342,4 milioni”, ha riassunto Costa. In sintesi, il 2010 si è chiuso con un fatturato consolidato in aumento dell’1,2% a 1.558,3 milioni; il margine operativo lordo cresce del 32% a 140,2 milioni, il risultato operativo del 59,1% a 114,2 milioni, l’utile netto del 22,7% a 42,1 milioni. Inoltre il piano di contenimento dei costi operativi – 170 milioni nel trienno 2009-2011 – nel 2010 risulta già realizzato al 93%.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 416 – aprile 2011