CINEMA: MEDIA SALLES, RADDOPPIANO SCHERMI DIGITALI EUROPEI
(AGI) – Roma, 13 mag. – Gli schermi digitali europei nel 2010 sono piu’ che raddoppiati. Secondo i dati rilevati da Media Salles il numero degli schermi digitali europei dotati della tecnologia DLP Cinema o SXRD al primo gennaio di quest’anno, e’ salito a 10.346 con un incremento del 120,9% in 12 mesi. Gli schermi digitali sono passati cosi’ a rappresentare in Europa il 29% del totale delle sale, rispetto al 13,4% dell’anno prima.L’incidenza maggiore si registra in Lussemburgo (73%) e in Belgio (65%). Percentuali molto diverse caratterizzano anche i maggiori mercati: mentre sopra la media europea si collocano Regno Unito (38%), Russia (38%) e Francia (34%), restano invece al di sotto Germania (27%), Italia (23%) e Spagna (19%). Il numero dei cinema digitali e’ passato nel corso del 2010 a 4.120. Cresciuti del 74,1% rispetto al primo gennaio 2010, pesano per il 33% sul totale dei complessi europei contro il 18,7% del gennaio 2010. Nello stesso periodo e’ aumentato il numero medio degli schermi per complesso digitale, salito tra gennaio 2008 e gennaio 2011 da 1,6 a 2,5. Anche da questo punto di vista, peraltro, i mercati europei si differenziano fortemente. All’inizio del 2011 la media piu’ alta e’ quella del Belgio (6,8 schermi per cinema). Vengono quindi Lussemburgo (4,8), Portogallo (4,8), Austria (4,3), Lettonia (3,7), Romania (3,6), Estonia (3,5) e Francia (3,5). Nei mercati di maggiori dimensioni il valore piu’ basso e’ quello dell’Italia (1,9 schermi per cinema), da mettere a raffronto con quello della Gran Bretagna (3,1), Spagna (2,6) e Germania (2,2). I principali mercati europei in termini di biglietti venduti sono anche quelli che vantano il maggior numero di schermi digitali sull’insieme delle sale del Continente. La Francia e’ alla testa di questa classifica col 18,2% degli schermi digitali europei, seguita da Regno Unito (13,6%), Germania (12,1%), Russia (9,1%), Italia (8,8%) e Spagna (7,3%). (AGI) Eli (Segue)
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(AGI) – Roma, 13 mag. – Con riferimento invece ai tassi di crescita nell’ultimo anno, i maggiori incrementi si riscontrano nei paesi scandinavi: Danimarca (+444% rispetto a gennaio 2010), Norvegia (+339%) e Svezia (+308%). Se si considera d’altro canto il periodo tra il 2007 e il 2011, la maggior crescita annuale ha riguardato la Russia (+293%), il Portogallo (+216%) e la Finlandia (+206%), paesi in cui il numero degli schermi digitali e’ cresciuto molto soprattutto fino al 2009. In Europa la digitalizzazione sembra avvenire in modo piuttosto concentrato se si considera che i dieci maggiori esercenti in termini di schermi digitali pesano per il 32,4% del totale. I cinque principali operatori sono Odeon and Uci Cinemas Group (con l’8% degli schermi digitali), che e’ attivo come Odeon Cinemas nel Regno Unito, come Uci in Austria, Germania, Irlanda, Italia e Portogallo e come Cinesa in Spagna; la societa’ francese Europalaces (4,8%), attiva in Francia, Svizzera e Paesi Bassi; Cineworld Group (3,9%), presente nel Regno Unito e Irlanda; CGR (3,7%) operante in France, e Kinepolis (2,3%), presente in Belgio, Francia e Spagna. Come nel 2009, il cinema 3D e’ stato di nuovo il motore della crescita del digitale: l’incidenza degli schermi digitali dotati di sistema 3D sul totale delle sale digitali e’ aumentata ovunque, tranne che in Spagna, passando dal 74% all’81,5% tra gennaio 2010 e gennaio 2011. In alcuni paesi dell’Europa Centro-Orientale, come Croazia, Lituania, Serbia and Slovenia, dove il numero degli schermi digitali e’ ancora limitato, cosi’ come in Islanda, gli schermi 3D rappresentano il 100% del totale. In diversi paesi gli schermi 3D incidono per oltre il 90% del totale: Russia (99,6%), Turchia (98,5%), Ungheria (98,2%), Svezia (96,8%), Polonia (95,7%), Danimarca (95,6%), Svizzera (94%), Bulgaria (93%), Italia (92,3%), Finlandia (92%), Paesi Bassi (91,7%), Grecia (91,5%), Repubblica Ceca (91%) e Lettonia (90,9%). La percentuale e’ peraltro piu’ bassa nel Regno Unito, dove e’ passata dal 71,1% del gennaio 2010 al 77,9% del gennaio 2011, cosi’ come in Francia, dove essa e’ salita dal 69,4% al 74,5%. (AGI) Eli