Rai/ Toghe Consiglio Stato: Stupisce servizio Report su concorso

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Rai/ Toghe Consiglio Stato: Stupisce servizio Report su concorso

Roma, 20 mag. (TMNews) – L’Associazione magistrati del Consiglio di Stato stigmatizza duramente il servizio della trasmissione televisiva ‘Report’ andato in onda il 15 maggio scorso su Raitre.
“L’Associazione magistrati del Consiglio di Stato, proprio perché consapevole della centralità  democratica della funzione giornalistica, esprime – si legge in una nota – stupore e fermo dissenso per il servizio andato in onda nella trasmissione Report del 15 maggio. Il servizio dà  spazio alla vicenda privata del dott.Liberati, un candidato ripetutamente bocciato al concorso pubblico per consigliere di stato, per insinuare dubbi e sospetti su un concorso da sempre considerato tra i più rigorosi, seri e difficili che le istituzioni pubbliche del Paese conoscano; e chi vince questo concorso, e tra questi il dottor Giovagnoli, ha già  vinto prestigiosi concorsi nelle altre magistrature, nell’avvocatura dello Stato, nella dirigenza degli organi costituzionali”.

Secondo l’organismo associativo delle toghe di palazzo Spada “il servizio non dice che non è in contestazione il merito del concorso; né che la stessa sentenza del Tar più volte citata non ha messo in discussione il possesso dei requisiti di partecipazione da parte del dottor Giovagnoli. Bene hanno fatto poi il presidente del Consiglio di Stato e il vincitore a non rilasciare dichiarazioni televisive: il primo perché chiamato nell’organo di autogoverno a valutare il comportamento disciplinare del Liberati per altri fatti; il secondo perché pende l’impugnazione davanti a un giudice. Entrambi si sono attenuti a elementari regole deontologiche proprie di qualsiasi magistrato”.

“La chicca finale – prosegue il comunicato – è lo ‘scandalo’ che siano giudici amministrativi a giudicare sul concorso in questione. Sarebbe interessante ricevere, anche da Report e dai suoi consulenti, suggerimenti e idee su chi altri debba giudicare sulla legittimità  di un concorso pubblico; tenendo presente però che il giudice penale giudica sui reati commessi dai giudici, il giudice civile sulle cause civili promosse da altri giudici, la Corte dei conti sui danni erariali commessi dai magistrati della Corte dei conti e che in materia di concorsi pubblici la giurisdizione è attribuita al giudice amministrativo in base alla legge e in attuazione di principi costituzionali”.

“Il servizio giornalistico, mettendo insieme fatti disparati e raccogliendo la versione di parte su una vicenda di nessun rilievo istituzionale, costruisce – accusa l’Associazione magistrati del Consiglio di Stato – uno ‘scandalo istituzionale’, fondato su materiale di parte e oggettivamente lesivo della dignità  di quanti hanno partecipato a selettivi e rigorosi concorsi e lavorano quotidianamente, non senza difficoltà “.

Red/Bar

201353 mag 11