Rai/Precisazione consigliere Tar Liberati su servizio Report
Replica alla Associazione magsitrati Tar
Roma, 24 mag. (TMNews) – Alessio Liberati, giudice del tar della Toscana, replica con una nota alla presa di posizione dell’Associazione magistrati del Consiglio di Stato che aveva stigmatizzato il servizio della trasmissione televisiva ‘Report’ andato in onda il 15 maggio scorso su Raitre. L’Associazione magistrati del Consiglio di Stato, aveva infatti espresso, fra l’altro, in una nota pubblicata il 20 maggio, “stupore e fermo dissenso” per un servizio che asseritamente dava “spazio alla vicenda privata del dott. Liberati, un candidato ripetutamente bocciato al concorso pubblico per consigliere di stato, per insinuare dubbi e sospetti su un concorso da sempre considerato tra i più rigorosi, seri e difficili che le istituzioni pubbliche del Paese conoscano”. Liberati, in una nota esprime “stupore”, fra l’altro per il “rifiuto dell`organo di autogoverno di esibire i provvedimenti di archiviazione relativi agli esposti in materia disciplinare”.”Desta inoltre stupore – afferma ancora Liberati – anche la indiretta difesa assunta nei confronti del collega Giovagnoli, che gli stessi Consiglieri di Stato dovranno a breve giudicare e la chiara anticipazione del giudizio sul tema della c.d. “giurisdizione domestica”, che desta perplessità anche sotto il profilo deontologico: tale intervento è indice evidente di una mancanza di terzietà del sistema e conferma l`opportunità di una seria riflessione sul meccanismo della giurisdizione domestica.Esprimo in proposito rammarico per il fatto che non sia stata colta la differenza tra una normale ipotesi di giurisdizione del giudice penale o civile su cause che vedono quali parti un collega e la situazione, unica nel suo genere, in cui verte il Presidente del Consiglio di Stato, che concentra in sé le sei diverse funzioni di presidente della commissione del concorso, vertice dell`organo deputato a consentire o negare l`accesso agli atti del concorso, organo deputato ad esercitare l`azione disciplinare in caso di espressione di perplessità sulla regolarità del concorso e capo di quello preposto ad irrogare le successive eventuali sanzioni , capo dell`ufficio deputato in ultimo grado a decidere sia sulle sanzioni disciplinari che sulla regolarità del concorso da egli stesso presieduto. Con specifico riferimento al “caso Giovagnoli”, mi auguro invece che l`organo di autogoverno voglia diffondere quanto prima, in omaggio alla comune e doverosa cultura di trasparenza che deve connotare ogni istituzione magistratuale, i documenti contenenti i titoli del collega necessari per partecipare al concorso (che dovrebbero attestare proprio la regolarità del concorso) ed i procedimenti disciplinari integrali proposti a carico del sottoscritto (in particolare quelli proposti a seguito della diffusione di verbali in cui gli stessi membri dell`organo di autogoverno dubitavano del possesso dei titoli da parte del Giovagnoli e quello legato ad un articolo scientifico in cui si mettevano in dubbio le modalità di correzione dei compiti per l`accesso al Consiglio di Stato), al fine di consentire proprio quella obiettività di valutazione auspicata dallo stesso presidente del Consiglio di Stato. Infine, auspico che la Giustizia Amministrativa prima di decidere in sede di appello – già fissato in tempi brevissimi per il 28 giugno 2011 – voglia attendere l`esito della controversia già pendente innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell`Uomo riguardo alla legittimità della “giurisdizione domestica”, certamente pregiudiziale rispetto alla decisione da adottare, anche in considerazione della possibilità , de jure condendo, di altre soluzioni normative, quali ad esempio l`attribuzione del potere decisionale al giudice ordinario del lavoro.”
red