FORUM COMUNICAZIONE: EUROPEI SEMPRE PIU’ MULTISCREEN

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FORUM COMUNICAZIONE: EUROPEI SEMPRE PIU’ MULTISCREEN
ROMA
(ANSA) – ROMA, 8 GIU – Gli utenti europei ‘multiscreen’ (ovvero che utilizzano più piattaforme come tv, web, smartphone) sono raddoppiati negli ultimi 12 mesi, con una media di 46 ore a settimana ciascuno spesa sui nuovi media. Ma la tecnologia corre più degli investimenti e, soprattutto in Italia, siamo ancora in colpevole ritardo. E’ la fotografia dell’Europa alla scoperta della multimedilità  raccontata oggi da Laurent Delaporte, vice presidente della Microsoft Advertising per Europa, Medio Oriente e Africa, nella seconda giornata di lavori del Forum della Comunicazione 2011. In apertura della sessione ‘Convergenza e crossmedialita’: potenzialità  di una strategia integratà  Delaporte ha raccontato che l’86% degli utenti europei oggi utilizzano almeno un altro media mentre guardano la tv. Il 69% trova che l’esperienza multiscreen renda il contenuto maggiormente comprensibile e rilevante. Eppure gli investimenti nelle nuove tecnologie sono ancora molto lontani dalle potenzialità  del mezzo. Soprattutto in Italia, che, pur essendo il paese più propenso agli smartphone, nel 2011 investirà  solo 6 milioni di euro in pubblicità  su internet, gli stessi previsti nel 2012 e solo 7 nel 2013. Contro i 30-33 del Regno Unito nello stesso periodo, i 20-24 della Germania e i 19-22 della Francia. Persino la Spagna ci doppia con 16-18 milioni di euro. “Gli utenti seguono i contenuti su piattaforme diverse a seconda dei momenti della giornata”, racconta Paolo Anio, CEO gruppo Banzai, citando l’esperienza del canale di cucina Giallo Zafferano, più seguito sul pc di giorno e sul cellulare la sera, mentre si cucina. Se la tv resta il mezzo preferito dagli italiani, ricorda Andrea Portanti di Rai Net, c’é anche il boom da un milione e 400 mila utenti che hanno seguito la partita Italia-Slovacchia su internet, probabilmente perché trasmessa in orario di ufficio. E c’é anche la crescita esponenziale dei cellulari di ultima generazione. “Noi siamo partiti dai contentui – racconta Alberto Acito, managing director RIM/BLacBerry Italia -. Li abbiamo messi a disposizione prima del mondo chiuso di un’azienda, poi di tutti nel salotto di casa e siamo arrivati a 45 milioni di utenti e 100 miliardi di messaggi scambiati al mese”. Oltre ai cellulari gli italiani, da sempre grandi giocatori, impazziscono per le consolle per videogiochi. “Il 50% delle famiglie ne ha una – racconta Silvia Candiani, General Manager Divisione Consumer & Online Microsoft Italia -. Il mercato cresce dell’80% l’anno. Non a caso una delle applicazioni più scaricate è quella che ti permette di continuare a giocare alla X Box anche fuori da casa sul cellulare”. L’impressione condivisa al tavolo è che la tecnologia e la comunicazione sempre più dinamica corrano più velocemente di quanto si riescano a sfruttare. “Prima di tutto dobbiamo iniziare a produrre contenuti e poi diversificarli per i mezzi – commenta Domenico Ioppolo, amministratore delegato di Class Pubblcità  -. Sinceramente, grandi praterie per investimenti pubblicitari da qui ai prossimi dieci anni non ne vedo. Piuttosto ci saranno forti spostamenti di budget da un mezzo all’altro”. E le aziende? “Sono resistenti e diffidenti – risponde Osvaldo Adinolfi, vice presidente marketing and digital Edelman. Soprattutto con Facebook, bisogna far capire ai clienti, conclude, “che oggi concorrono più attori nella comunicazione, e che non esiste più il controllo totale del messaggio”. (ANSA).
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