ANSA/ TV: CULT BOOK, LIBRI COME EMOZIONE IN PROGRAMMA GAWRONSKI
DA DOMANI SU RAI3. GIAN ARTURO FERRARI, ‘LIBRI TORNATI DI MODA’
ROMA
(di Mauretta Capuano) (ANSA) – ROMA, 9 GIU – L’emozione è il filo conduttore di ‘Cult Book’, il programma di Rai Educational condotto da Stas Gawronski, con ospite fisso lo scrittore Eraldo Affinati, che torna da domani per trenta puntate di mezz’ora, ognuna dedicata a un tema, in onda il venerdì alle 0.40 su Rai3 e su RaiStoria il lunedì alle 20. “Ogni puntata svilupperà un tema in un cortocircuito di libri che tira in ballo la voce degli scrittori e la critica. Con letture ad alta voce e commenti, capolavori e classici per tutti, lettori e non. I libri in tv sono stati visti spesso come spunto per talk show , ciò che veniva dimenticato era l’emozione” dice Gawronski. E c’é spazio anche per la poesia con, fra gli altri, il poeta Claudio Damiani. “Carcere, delitto e castigò è l’argomento del primo appuntamento esplorato attraverso grandi opere letterarie come ‘Resurrezione’ di Lev Tolstoj, ‘Il libro del buio’ di Tahar Ben Jelloun e ‘Il carcere’ di Cesare Pavese. Affinati nella sua rubrica sui classici della letteratura consiglierà la lettura de ‘I racconti della Kolyma’ di Varlam Salamov e per le novità letterarie , Maria Agostinelli segnalerà ‘Ognuno muore solo’ di Hans Fallada. Tra gli altri, interventi di Serena Vitale, Lorenzo Mondo e Alessandro Zaccuri. “Mi sento – dice Affinati – come un punto di cerniera fra tradizione e modernità “. “I libri sono un mondo grande, sono tante cose. In questo senso sono simili al mondo della televisione che è un contenitore capiente” ha sottolineato Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura del Mibac. “Venti, trenta anni fa i libri – ha continuato Ferrari – erano stati dati per morti, defunti. Erano considerati una forma di espressione della creatività umana obsoleta, passata, finita. Negli ultimi dieci anni è realmente cambiato il vento. I libri per un sommovimento misterioso dell’inconscio collettivo sono tornati di moda. Il numero dei lettori italiani non è aumentato ma è cambiato l’atteggiamento e l’attitudine. C’é stata una rinascita di interesse, i libri sono più simpatici”. Molti programmi dedicati ai libri in tv “non hanno avuto successo anche perché sono stati fatti in quel periodo sfavorevole. Adesso le cose sono cambiate e trovano posto programmi come quello di Fabio Fazio e come Cult Book. Era impensabile vent’anni fa” ha concluso Ferrari ironizzando sul fatto che la trasmissione di Gawronski si annuncia allergica al marketing editoriale e in fuga dalle classifiche letterarie” di cui lui è stato il promotore. Anche il vicedirettore di Rai1, Maria Pia Ammirati, presente in veste di scrittrice, che ha fatto molte sperimentazioni con Rai Educational su come tradurre un libro in tv, sottolinea che “la televisione spesso è inadeguata. Non può tradurre un libro se non come prodotto. C’é un dissidio fra il libro come prodotto e la necessità di costruzione di un nuovo linguaggio. Ma non bisogna più guardarsi come nemici”.
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