ROMA (MF-DJ)–Il pubblico ostacola gli investimenti dei privati sulla rete di nuova generazione. Lo ribadisce il presidente esecutivo di Telecom I., Franco Bernabe’, commentando la relazione annuale del presidente dell’Agcom, Corrado Calabro’. Commentando le parole di Calabro’, secondo cui “gli operatori di telecomunicazione stanno in surplace, come i ciclisti nelle gare su pista”, Bernabe’ afferma che “la metafora del ciclista andrebbe ridefinita: noi siamo pronti a partire -spiega il manager- ma siamo trattenuti per la sella”. Secondo Bernabe’, infatti, “per quanto riguarda gli investimenti nell’ultrabroadband, noi abbiamo i nostri piani, ma un eccesso di regolamentazione ci impedisce di partire”. Ogni progetto di investimenti sulle Ngn “deve essere fatto con gli strumenti giusti. Se Cdp deve intervenire, lo deve fare con la modalita’ giusta”. L’esempio virtuoso, spiega Bernabe’, e’ “l’investimento fatto da F2i in Metroweb, fatto in modo imprenditoriale, rispettoso del mercato, che noi appoggiamo e riteniamo di grande utilita’”. Per questo, Telecom Italia da’ il suo sostegno al Tavolo Romani purche’ non cambi la sua natura. “Diamo disponibilita’ al Tavolo Romani -spiega il presidente- alle condizioni a cui era stato prospettato, ovvero quello di condividere le infrastrutture passive in modo neutrale rispetto all’architettura di rete e rispettando il principio di sussidiarieta’. Se queste condizioni ci sono, siamo favorevoli al Tavolo Romani”.