Applicazioni fai da te
La storia di Somazzi dimostra che non occorre una laurea in ingegneria informatica per inventare nuovi business su Internet. Come AppDoit, un sistema che permette a tutti di costruirsi le proprie applicazioni per iPhone e iPad.
Stefano Rodotà , giurista ed ex garante della privacy, ha proposto di recente di modificare l’articolo 21 della Costituzione per aggiungere ai diritti fondamentali dei cittadini anche quello di accedere a Internet e il mensile Wired ha promosso una raccolta di firme per sostenere l’iniziativa, all’insegna del motto ‘Internet per tutti’. Claudio Somazzi, imprenditore della new economy e specialista dell’intrattenimento digitale, si è prefisso un obiettivo altrettanto ambizioso: rendere alla portata di tutti le applicazioni per gli smartphone e le tavolette elettroniche, cioè gli strumenti di comunicazione digitale che oggi vanno per la maggiore.
Per raggiungere l’obiettivo ‘app per tutti’ Somazzi ha deciso di battere una strada più concreta rispetto a una proposta di riforma costituzionale: assieme a un socio (Marco Cirilli) ha costituito una società , Applix, focalizzata sul mercato delle applicazioni, e ha sviluppato una piattaforma, AppDoit, che rende facile e poco costosa la realizzazione delle applicazioni.
“Vogliamo realizzare nel campo del mobile ciò che WordPress e altre analoghe piattaforme on line hanno permesso sul web, con i blog: un cambiamento di paradigma”, spiega Somazzi. “Da spettatori passivi che guardano ciò che altri (editori e media company) pubblicano, gli utenti diventano protagonisti attivi, in grado di costruire qualcosa di personale su Internet; si è cominciato con i siti web, poi si è passati ai blog, ora è la volta delle applicazioni. Negli Stati Uniti per definire le realtà come la nostra si parla di piattaforme ‘do it yourself’. TechCrunch, la ‘bibbia’ americana delle tecnologie, ha pubblicato di recente un servizio su questo tema, segnalando come unica società italiana proprio Applix”.
A fondare start up nel mondo digitale Somazzi è abituato. Nel 2004 ha costituito Digital Bees, società specializzata nell’ideazione e realizzazione di contenuti digitali e nuovi canali per il mondo della musica e dell’intrattenimento. Nel 2005 Digital Bees confluisce nel gruppo Digital Magics, fondato da Enrico Gasperini, Alberto Fioravanti, Gabriele Gresta e Gabriele Ronchini, di cui Somazzi diventa socio e responsabile dello sviluppo business nell’area entertainment e musica. In pochi anni Digital Magics si afferma come uno dei protagonisti dell’intrattenimento digitale, specializzandosi soprattutto nella realizzazione di format partecipativi e progetti crossmediali per iptv, operatori mobili, broadband e satellitari. Tra i format sviluppati da Somazzi e dal suo team ci sono ad esempio ‘Stelle e padelle’ (acquistato da Discovery Channel e All Music), ‘Taxi’, ‘Gugle’, ‘The Green’ e ‘Loft4U’ (venduto in otto Paesi europei).
Una delle sua realizzazioni più importanti è del 2008: il lancio, come ideatore e venture partner per Digital Magics, del video karaoke on line SingRing. La società è la prima in Europa a stringere accordi di sfruttamento commercale dei testi delle canzoni e dei brani musicali per il karaoke con i principali editori musicali internazionali. L’iniziativa attira l’attenzione di Telecom Italia che nel 2009 inserisce SingRing nel portale Virgilio ed entra nella società acquisendo una quota di minoranza tramite Matrix (l’Internet company del gruppo telefonico).
Con l’ingresso di Telecom, SingRing supera la fase di start up e Somazzi si guarda intorno alla ricerca di nuove idee imprenditoriali. La scintilla scocca osservando il successo tumultuoso che grazie all’iPhone di Apple stanno avendo le applicazioni, che si affermano come un nuovo modo di fruire i contenuti e i servizi sui terminali mobili. Somazzi fiuta la possibilità di sviluppare un nuovo business e così nasce Applix.
“Pensavamo che il mercato delle applicazioni fosse molto promettente”, afferma, “ma i primi risultati sono stati anche superiori alle nostre aspettative”. La società di Somazzi e Cirilli (già suo partner in Digital Magics) si fa conoscere grazie a un colpo grosso: vince la gara internazionale indetta dalla Fiat per il lancio sull’iPhone e l’iPad del Twin Air, il nuovo motore ecologico bicilindrico della Fiat 500, presentato da Marchionne a Obama durante la visita del presidente americano agli stabilimenti della Chrysler a Detroit, lo scorso luglio. Un buon viatico per le altre iniziative che Applix intende sviluppare, a cominciare appunto da AppDoit.
“L’idea ci era venuta verso la fine del 2009″, racconta Somazzi. “All’inizio del 2010 abbiamo costituito Applix, vincendo un bando della Regione Lombardia per le nuove iniziative in ambito tecnologico. Dopo soli due mesi è seguito un primo round finanziario da 750mila euro: un gruppo di imprenditori bresciani che ha creduto nel nostro progetto e ha deciso di sostenerci nel lancio internazionale di AppDoit”.
In questi giorni Somazzi è andato negli Stati Uniti per mettere a punto gli ultimi particolari in vista dello sbarco in quel Paese. “Se tutto va bene, a fine gennaio apriremo una sede a Philadelphia”, dice. Sarà il primo passo dello sviluppo internazionale di Applix, che nel frattempo ha sviluppato altri due software: Time Bubble, per la visualizzazione in 3d sui tablet, e Pdf+, un programma di publishing. AppDoit resta comunque l’idea più promettente, su cui la società sta puntando tutte le sue carte.
“Il punto di forza di AppDoit”, spiega Somazzi, “è che offre un servizio chiavi in mano estremamente semplice per fare le applicazioni. Non occorrono competenze informatiche; in mezz’ora fai tutto: scegli il tipo di applicazione (proproniamo una serie di modelli per le varie categorie di utenti), il design, la grafica; decidi se l’app dovrà essere solo per iPhone o anche per iPad (entro il 2011 si aggiungeranno anche Android e Nokia), inserisci i contenuti e l’applicazione è pronta per essere sottoposta alla Apple; se viene accettata ricevi una mail che ti dice: complimenti, ora puoi divertirti a promuovere la tua app”.
L’offerta di AppDoit comprende una versione ‘light’ dell’applicazione, adatta soprattutto al singolo utente, che costa 99 euro, e una versione più avanzata per le aziende (con un team multilingue che fornisce assistenza telefonica), che costa 249 euro. “Farsi fare un’applicazione da una società specializzata costa 5 o 6mila euro, con AppDoit è una cosa alla portata di tutti”, afferma Somazzi. “Tra i nostri primi clienti c’è un ristorante di Lodi: si è costruito un’applicazione che permette di prenotare direttamente dall’iPhone. Abbiamo notato che anche molte aziende specializzate in applicazioni hanno provato a usare AppDoit, magari per fare dei test da mostrare ai loro clienti”.
La storia di Somazzi dimostra che per inventarsi un nuovo business su Internet non occorre una laurea in ingegneria informatica o un mba, ma serve molta curiosità , uno spirito imprenditoriale e la capacità di intuire le nuove tendenze. Somazzi, che è nato a Paderno Dugnano il 7 novembre 1968, ha frequentato agraria alle scuole superiori e l’Isef (Istituto superiore di educazione fisica) all’università . Lo sport, infatti, è stata sempre una sua grande passione, assieme alla musica. E proprio nel mondo della musica inizia la sua carriera, nel ’98 quandro entra nella squadra di Claudio Cecchetto e lavora alla creazione del programma ‘Deejay Television’, con Linus, Amadeus, Fiorello, Jovanotti e Leonardo Pieraccioni. Negli anni Novanta e nel primo decennio del Duemila è autore e direttore artistico di programmi tivù per Rai, Mediaset e Disney Channel, come ‘Superclassifica Show’, ‘Rapido’, ‘Live Zone Music’, ‘Top of the Pops’, ‘Scalo 76’ e nell’aprile 2009 viene nominato direttore editoriale di Live!, il nuovo canale musicale di Sky. Inoltre ha partecipato alla nascita di Viva (poi diventata All Music) nel 2001 e al rilancio di Radio Kiss Kiss l’anno successivo.
Intanto si dedica anche alla carta stampata, sia come giornalista, sia come editore. Pubblica riviste musicali, di intrattenimento e sportive (Deejay Show, Rock Show, Forza Juve, Planet Playstation e altre), scrive biografie su personaggi come Alberto Tomba, Fiorello, Ayrton Senna e Steven Spielberg; inventa e realizza opere a fascicoli per De Agostini e Fabbri Editori, tra cui ‘Canto anch’io’, ‘Cine Collection’ e ‘Il grande Rock’.
Quando Internet comincia ad affermarsi come mezzo di informazione, a metà degli anni Novanta, si butta sul web, ideando i primi portali dedicati alla musica e ai videogiochi, GameArena.it e Festivalbar.it. E nel 2004, insieme a Rai Trade, cura il lancio del portale musicale Cd Rai. Inizia qui il suo percorso nel mondo di Internet e della multimedialità , da Digital Bees a Digital Magics, ad Applix. Che ha sede a Gorgonzola, nella ‘Silicon Valley’ brianzola a Nord di Milano. Ma presto sarà anche a Philadelphia, Pennsylvania.
Ritratto di Claudio Cazzola