INTERNET:DISCOGRAFICI,DELIBERA AGCOM DIFENDE MUSICA ITALIANA

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INTERNET:DISCOGRAFICI,DELIBERA AGCOM DIFENDE MUSICA ITALIANA
MILANO
(ANSA) – MILANO, 05 LUG – La delibera dell’AgCom non censura internet, ma è invece “una procedura necessaria per difendere l’offerta musicale e creativa italiana, un mercato già  piccolo e in pericolo che ha bisogno di decollare”. Con le parole del suo presidente Enzo Mazza, la Fimi (Federazione dell’Industria Musicale Italiana) è entrata nel dibattito sul provvedimento in materia di diritto d’autore che potrebbe essere approvato domani, cercando di spiegare, insieme ai presidenti delle major discografiche, come sia stato “strumentalizzato e liquidato a livello politico-ideologico”. “La rete è il futuro della musica e vogliamo che la gente la usi, ma per questo serve una tutela, come è stato fatto, anche più pesantemente, all’estero – ha spiegato Mazza, incontrando i giornalisti oggi a Milano -. Servono delle regole per stabilire come la nostra produzione musicale sia in qualche modo retribuita e delle azioni veloci verso chi compie abusi”. Se l’Autorità  ‘bloccasse internet’, come si sente dire in questi giorni, “saremmo noi a subirne il peggior impatto”, continua Mazza: “Il problema non è la chiusura di un blog, né la pubblicazione di brani-parodia ai fini di satira che è salvaguardata in modo chiarissimo. Il nostro problema sono i siti pirata all’estero, dietro ai quali operano grosse aziende e che funzionano ormai come organizzazioni criminali”. Numeri alla mano, la Fimi e i discografici hanno ribadito la volontà  di investire in nuove piattaforme, con iniziative che partono dalla rete, frenate però dal proliferare della pirateria che, nel 2008, è costata alle industrie creative 1,4 miliardi di mancati ricavi e 22.400 posti di lavoro. “Il mercato è già  in difficoltà . C’é stato un po’ di recupero negli ultimi 2-3 anni, ma ci sono player che non vengono in Italia perché c’é troppa pirateria. Il rischio è che operino solo 3-4 grandi player a livello globale, limitando l’accesso all’offerta interna”. (ANSA).