(AGI) – Londra, 10 lug. – Il magnate di origine australiana, Rupert Murdoch, e’ piombato in Gran Bretagna dagli Stati Uniti per gestire personalmente una crisi che mette a serio rischio i suoi interessi economici e soprattutto la sua offerta di acquisto del 100 per cento della tv a pagamento BSkyB (di cui possiede attualmente il 39%), un affare da 12 miliardi di dollari. Prima ha trascorso diverse ore negli uffici a Wapping a East London di News International, il ramo britannico dell’impero editoriale News Corporation, sede anche del tabloid News of the World, uscito oggi con il suo ultimo numero; poi si e’ trasferito a casa sua, per l’incontro con Rebekah Brooks, la spregiudicata top-manager dei suoi giornali. Nel passaggio da un luogo all’altro, ha trovato il tempo di farsi fotografare (abbassato il finestrino della sua limousine) con una copia del suo tabloid campione di vendite. Ma intanto sembra essere stata trovata la ‘pistola fumante’, la prova dei pagamenti fatti alla polizia per ricevere le informazioni. La Bbc ha rivelato che News Internationl nascose una serie di e-mail del 2007 da cui emerge come i vertici dell’azienda fossero al corrente della pratica delle intercettazioni illegali e dei pagamenti alla polizia; ma non consegnarono il materiale a Scotland Yard se non lo scorso 20 giugno. Secondo Robert Peston, uno dei corrispondenti dell’emitente pubblica britannica, una serie di e-mail sono stati per anni custoditi dallo studio legale Harbottle & Lewis. Fu William Lewis, direttore generale di News International, assunto nel luglio 2010 per guidare un’inchiesta interna sulle intercettazioni, che recupero’ le e-mails dallo studio legale. Secondo la Bbc, dalla corrispondenza emergerebbe che Andy Coulson, direttore di Notw dal 2003 al 2007 e poi portavoce del premier, David Cameron, autorizzo’ pagamenti alla polizia in cambio di informazioni. Le e-mail sembrano dunque dimostrare che la tecnica di ‘spiare’ i telefoni per ottenere esclusive fosse assolutamente estesa nel tabloid e non si limitasse alle attivita’ di qualche giornalista privo di scrupoli (che e’ la versione data dall’azienda proprietaria, News International, per anni dopo l’arresto nel 2007 del suo corrispondenze sulla Casa Reale, Clive Goodman).