Ci ha pensato su qualche settimana prima di sciogliere la riserva e accettare la direzione dell’Unità . Missione non facile quella di Claudio Sardo: “Dopo i sacrifici, il rilancio” è infatti ciò che la redazione si aspetta da lui, dopo i tre anni di gestione di Concita De Gregorio che insieme all’editore Renato Soru ha trasformato radicalmente il quotidiano, nella grafica e nei contenuti, riuscendo a resistere all’aggressiva scesa in campo del Fatto. Dal febbraio 2008 notista politico del Messaggero – dopo i 17 anni trascorsi a raccontare la politica romana per Il Mattino di Napoli e, prima ancora, per l’agenzia Asca – Sardo ha dunque davanti a sé una grande sfida. Emozionato, così si descriveva agli amici nel giorno dell’annuncio, quando a Montecitorio anche i commessi che per anni lo hanno visto attraversare quei corridoi sono corsi a stringergli la mano: “All’Unità sono passate persone che hanno lasciato un segno importante nella storia di questo Paese e spero di riuscire a dare il mio contributo”. Nato 52 anni fa a Faenza, sposato, tre figli, proveniente dal mondo cattolico e di sinistra, Claudio Sardo diventa giornalista negli anni Ottanta grazie alle borse di studio Fnsi-Fieg per 75 giornalisti: comincia all’Avvenire e poi passa a Paese Sera dove diventa professionista.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 419 – luglio/agosto 2011