Babel è l’unico canale televisivo che si rivolge alla comunità degli immigrati in Italia. E lo fa con i linguaggi dell’intrattenimento nella fascia più in vista della piattaforma Sky. “Gli stranieri regolari sono cinque milioni, rappresentano il 10% della popolazione attiva con tassi di occupazione più elevati della media italiana, producono il 12% del Pil e pagano 7 miliardi di contributi Inps”, dice l’editore Bruno Pellegrini che li ha studiati a lungo. Quanto pesano televisivamente i 5 milioni di immigrati che vivono, lavorano, mettono su famiglia e si sentono sempre più a casa qui da noi? È impossibile dirlo perché il campione Auditel che, per le normative vigenti, pesca nelle liste elettorali non è in grado di rilevare le abitudini televisive dei tanti stranieri residenti in Italia privi, salvo un’esigua minoranza, della cittadinanza. Un pubblico ‘nuovo’ che è ignorato da Rai e da Mediaset e su cui ha puntato gli occhi Sky che, aprendo l’ennesimo fronte di scontro con Auditel, colpevole di non correggere il suo panel, ha deciso di investire sul primo canale che si rivolge alla comunità degli immigrati. Parliamo di Babel Tv che da novembre trasmette al numero 141 della pay tv satellitare e alza già la cresta tanto da essersi guadagnato il posto d’onore al Telefilm festival di Milano presentando in anteprima la speciale programmazione dedicata al Ramadan dei Paesi musulmani che ad agosto sarà in onda sul canale.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 419 – luglio/agosto 2011