“Sarà un festival più ‘sobrio’: meno star e più contenuti. Come punto di forza avremo un’offerta italiana molto ricca, il meglio delle fiction della nuova stagione con tutti i volti e gli eroi delle nostre storie. Non ci sarà il concorso internazionale, sostituito da un’ampia selezione di highlights dalle tivù estere, perché non ci sono state le condizioni per prepararlo. Solo a luglio, con la delibera firmata, abbiamo avuto la certezza di partire. È stata una corsa contro il tempo, ma alla fine siamo riusciti a portare a casa il prodotto”. Sorride soddisfatto Steve Della Casa, il direttore artistico del RomaFictionFest, l’evento promosso e finanziato dalla Regione Lazio e dalla Camera di commercio con il supporto organizzativo dell’Associazione produttori televisivi (Apt). Quest’anno il festival è stato assoggettato a una drastica dieta dimagrante dato che il budget messo a disposizione è passato da 7 a 3 milioni. “Abbiamo fatto di necessità virtù risparmiando su tutto tranne che sui contenuti”, spiega Della Casa. “Ma l’evento è ricco e completo, popolare e di qualità e sono dell’idea che proprio la cifra dell’austerità ci abbia aiutato a valorizzare meglio e a dare una fisionomia più nitida alla nostra proposta”. RomaFictionFest riparte con un mucchio di novità . La più palese è il cambio di data e di location. Non più a luglio come di consueto, il festival si svolgerà dal 25 al 30 settembre e si sposta all’Auditorium Parco della Musica, uno dei santuari della vita culturale romana e culla, da sempre, del Festival del cinema di Roma. Un avvicinamento logistico tra le due manifestazioni che sembra simbolicamente alludere agli intrecci sempre più stretti che intercorrono tra cinema e tivù.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 420 – settembre 2011