“In Italia e in Europa abbiamo leggi troppo restrittive in tema di privacy. Negli Stati Uniti invece sono molto lasche. A mio giudizio non sono corrette né le nostre né le loro. La soluzione sta a metà strada, ma andrebbe imposta a livello globale”. Lo afferma Cesare Sironi, amministratore delegato di Matrix, la società del gruppo Telecom Italia specializzata nello sviluppo di prodotti e servizi per il mondo digitale.
Matrix sta per lanciare una nuova versione del portale Virgilio.it, caratterizzata da una personalizzazione più spinta, a cui la società sta lavorando da diversi mesi. Alla base del nuovo sistema, la profilazione degli utenti a seconda del luogo in cui risiedono e dei loro interessi personali. E qui entrano in gioco le normative sulla tutela della privacy. “Stiamo lavorando con il Garante per definire gli ultimi particolari e poi partire. Il problema è che in Italia e in Europa abbiamo delle leggi molto più severe di quelle americane. La classe politica dovrebbe prestare molta attenzione a questi temi; altrimenti si rischia di penalizzare le nostre imprese, costringendole in pratica a creare prodotti meno buoni di quelli americani. Se non profiliamo gli utenti in modo adeguato, diamo un prodotto che non è personalizzato, quindi meno interessante”.
Secondo l’amministratore delegato di Matrix, gli Stati Uniti lasciano più libertà alle imprese perché vogliono spingere la loro industria. “Hanno Google, Facebook, Amazon, eBay: sono realtà che le autorità americane vogliono tutelare. L’Italia e l’Europa quante aziende hanno di quel tipo? Nessuna. Non è che in Europa siamo tutti degli idioti: ci sono altre cause che spiegano il nostro ritardo e la legislazione sulla privacy è una di queste”.
Giancarlo Vergori, direttore generale di Matrix, aggiunge: “I gruppi americani su Internet mangiano alla nostra stessa tavola, ma giocano con regole completamente diverse. Questo è un grosso problema perché nel mondo di Internet non ci sono frontiere che ti preservano”.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 421 – ottobre 2011