LA SOCIETA’, REGOLA DA SEMPRE PREVISTA. RIVOLTA SUL WEB
(ANSA) – ROMA, 28 OTT – “Una regola da sempre contenuta nella legge italiana e nei trattati internazionali, per cui se una musica viene utilizzata l’autore di quella musica ha diritto ad un compenso”. E’ quella che riguarda il pagamento dei diritti di autore per le musiche dei trailer e che la Siae conferma anche di fronte alla rivolta su newsletter e blog dove fioccano le polemiche nei confronti della disposizione. La Società nei giorni scorsi ha rivolto l’invito a numerosi siti di trailer a carattere commerciale “a regolarizzare la propria posizione” perché diffondere al pubblico colonne sonore “senza aver assolto i diritti rappresenta una violazione della legge”. Un invito – ribadisce la Siae – nell’ “interesse di tutta la filiera cinematografica (incluse le riviste on line che si dedicano all’audiovisivo)” per diffondere la cultura del rispetto dei diritti degli autori anche su Internet. I magazine e i blog cinematografici on line e gli altri siti “aumentano la loro attrattività verso gli utenti (e quindi verso gli inserzionisti pubblicitari) – sottolinea la Siae – arricchendo con i trailer e con la musica in genere i loro contenuti. E’ una bella opportunità offerta dal digitale con costi che, grazie alle soluzioni tecnologiche disponibili, come embedding e deep link, sono ormai alla portata di moltissimi siti e blog. In questo modo la rete è un vivaio di iniziative e di idee ed è anche un motore di sviluppo economico”. In questo ambito la musica è “chiaramente tra le materie prime dei contenuti audiovisivi come i trailer”. “Dov’é la sorpresa – osserva la Siae – se un’impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business? Grazie ai produttori e ai distributori cinematografici i trailer arrivano pronti all’uso ai siti e alle riviste on line che trattano dell’argomento. L’unico diritto da pagare è quello per le colonne sonore” “Chi le utilizza – aggiunge la Società -dovrebbe trovare tutti i titolari delle varie musiche, ma con la licenza della Siae gli utenti risolvono il problema con un unico pagamento. La licenza della Siae è quindi una soluzione pratica per chi vuole rispettare la legge. La questione dei trailer e più in generale dei contenuti audiovisivi promozionali è stata trattata con l’Agis e con l’Anica, che rappresenta – conclude – produttori e distributori, ovvero coloro che sono anche i proprietari originali dei trailer”. Tra le proteste che si trovano sul web c’é anche un gruppo Facebook “non canto sotto la doccia e non fischio per paura della Siae”.