“Non ho niente da dire, è ancora troppo presto”: nicchia e si schermisce Urbano Cairo, e la prende alla lontana. Racconta di quando, da bambino, il nonno, vigile urbano in pensione, lo portava ai giardini e leggeva il Corriere della Sera da cima a fondo. “E’ lì che mi è nata la passione per i giornali”, assicura. Quella passione che, dopo una brillante carriera nel mondo della pubblicità , l’ha spinto a provare a fare l’editore comprando la Giorgio Mondadori, e poi a lanciare nuovi periodici: “Nel giro di sette anni siamo diventati il secondo editore per copie vendute”, rimarca. D’accordo, ma ora la domanda è: perché in un momento poco florido per l’editoria periodica ha deciso d’investire diversi milioni di euro nel lancio di ben due settimanali, un familiare e un femminile, ingaggiando nel giro di un mese due nuovi direttori, Riccardo Signoretti (strappato a Guido Veneziani Editore dove dirigeva Vero e i suoi allegati, Vero Tv, Vera, Top e Stop) e Marisa Deimichei (autrice del successo di Tu Style alla Mondadori)? A sentir parlare di crisi dei periodici però Cairo non ci sta. “Siamo in un mercato che vale 1,3-1,4 miliardi di euro”, osserva. “Non è poco, e chi ha idee e coraggio per investire in nuove iniziative ha la possibilità di riuscire”.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 422 – novembre 2011