GIORNALISTI: ECCO GIULIA, DONNE CONTRO DISCRIMINAZIONI

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QUASI 400 ADESIONI A MANIFESTO ASSOCIAZIONE, NASCE ANCHE SITO

(di Michele Cassano) (ANSA) – ROMA, 5 DIC – “Perché negli articoli che parlano di una donna ministro si deve leggere sempre come è vestita, mentre come siano vestiti i maschi non è mai dato sapere?”. E’ uno dei diversi esempi di informazione sessista portati delle giornaliste di Giulia, la rete delle Giornaliste Unite Libere Autonome, nell’incontro di presentazione del manifesto e del sito dell’associazione. Se da un lato è stato lodato l’arrivo di tre ministre in posti chiave del governo e soprattutto l’immagine “competente e umana” fornita da Elsa Fornero, dall’altro è stato sottolineato che, “con le nomine dei sottosegretari la musica è cambiata”, dimostrando che “il tema della parità  dei sessi è tutto sul tappeto”. L’associazione è nata l’11 settembre scorso – ha spiegato la portavoce Alessandra Mancuso – “come reazione all’attacco portato alla dignità  delle donne dal precedente governo e all’informazione tutta attraverso la legge bavaglio”. “Ora la fase politica è cambiata – ha proseguito -, ma non cambia il nostro impegno. Anche dall’ultima manovra emerge che il peso della crisi è scaricato soprattutto sulle donne e sui più deboli e questo l’informazione non può continuare ad ignorarlo. Siamo pronti a fare denunce e a lanciare iniziative per esigere un cambiamento”. Per questo sono stati aperti il sito (giulia.globalist.it e giuliagiornaliste.it) e la pagina Facebook ed è stata inviata una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per porre con forza “il tema del ruolo delle donne nella società , che – ha insistito Mancuso – non possono essere insultate dai politici, non possono essere costrette alle dimissioni in bianco e non possono essere sottorappresentate nelle istituzioni a qualsiasi livello”. Non solo, ha proseguito, anche quello di “un’informazione che offende l’immagine delle donne e ignora i problemi veri del Paese”. “Il sito – ha spiegato la responsabile Silvia Garambois – nasce proprio come occhio critico nei confronti dell’informazione, che così come è non ci piace”. L’associazione si affianca al sindacato dei giornalisti, che ha ospitato l’incontro. “Questo nuovo protagonismo delle donne – ha detto il presidente della Fnsi Roberto Natale – ci aiuta a capire che anche rigore ed equità  non possono essere concetti asessuati. La questione dei free lance, ad esempio, investe in particolar modo le donne e c’é bisogno di punti di vista non neutri”. Primo appuntamento pubblico l’11 dicembre a Piazza del Popolo a Roma per la manifestazione “Se non le donne, chi?”. (ANSA).