Rai/ Petroni a Vigilanza: Garimberti viola le norme

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Consigliere amministrazione scrive a commissione parlamentare

Roma, 5 dic. (TMNews) – Il consigliere Rai Angelo Maria Petroni ha scritto una lettera alla commissione di Vigilanza Rai e al presidente Sergio Zavoli per lamentare la “violazione delle norme” da parte del presidente Paolo Garimberti, contestando le sue dichiarazioni nella conferenza stampa della scorsa settimana. “Ha espresso pesanti giudizi – ha spiegato – su di una parte (peraltro numericamente maggioritaria) dei membri del consiglio di amministrazione, accusandoli di ‘paralizzare’ l’azienda, e di praticare ‘giochini politici sulla pelle di dipendenti e spettatori’. A questo giudizio seguono le affermazioni che ‘E’ l’ora della politica del fare: il vento Monti spiri anche qui’, ‘La Rai e’ in ritardo rispetto alla politica’”. Petroni ha richiamato lo statuto della Rai, sottolineando che “nessuna norma attribuisce al presidente il ruolo di legittimare o di delegittimare il Consiglio ed i suoi singoli membri, nè le loro decisioni”, nè “di affermare che il cda funziona correttamente o non funziona correttamente in base alle sue personali preferenze su come il consiglio medesimo si è espresso nell’esercizio legittimo delle sue competenze e dei suoi doveri; ovvero – e ancora più grave – in base al fatto che il consiglio si è espresso o non si è espresso in conformità  con la volontà  del presidente medesimo e del direttore generale, che dal consiglio è nominato e che dell’azienda è dipendente. La volontà  consiliare si esprime collegialmente esclusivamente nelle riunioni del consiglio medesimo. Non si esprime nelle trattative che il dott. Garimberti – come egli stesso afferma nella sua conferenza stampa – conduce prima delle riunioni consiliari per assicurarsi che le proposte del direttore generale debbano essere approvate”. Il cda “non è – ha aggiunto il consigliere Rai – un organo consultivo al servizio del direttore generale e di un presidente che con il primo pretende di rappresentare un potere duale, tale per cui se delle proposte del direttore generale non vengono approvate il consiglio medesimo sarebbe causa di ‘paralisi’ dell’azienda”. “A questa palese violazione delle norme che reggono l’organo di vertice della Rai – ha attaccato ancora Petroni – Garimberti ha aggiunto l’auspicio che i singoli consiglieri adeguino i propri comportamenti al Governo in carica, o almeno a ciò che il medesimo dott. Garimberti reputa che siano le volontà  del Governo in carica. Questo auspicio ignora – consapevolmente o meno non è dato saperlo – che il fondamento giuridico dell’azienda titolare del servizio pubblico radiotelevisivo è da sempre la volontà  del Parlamento e non quella del Governo, come è stato ripetutamente affermato dalla Corte Costituzionale”. “La subordinazione della Rai al potere esecutivo pro tempore in carica ed alle relative maggioranze politiche equivale alla negazione stessa della ragion d’essere del servizio pubblico radiotelevisivo. Che il suo presidente la auspichi, così come auspica che il consiglio di amministrazione venga liquidato con un qualche immaginifico provvedimento qualora non si adegui alla nuova maggioranza governativa – o, ben più modestamente, alla volontà  del presidente medesimo -, equivalendo alla delegittimazione dell’organo di vertice dell’azienda nominato prevalentemente dal Parlamento – ha concluso Petroni – riguarda l’intero cda” e “l’organo al quale il legislatore ha demandato la vigilanza sui principi e sulle norme fondamentali”.