Roma, 13 dic. (TMNews) – “Il mio è stato un atto dovuto: ho votato contro Minzolini perché non avevo altra scelta in rapporto a quanto stabilito dalla legge 97 del 2001; gli altri colleghi hanno interpretato la cosa diversamente”. Lo ha detto alla ‘Zanzara’ su Radio 24, Alessio Gorla, consigliere del Cda della Rai dove oggi si è deciso che Augusto Minzolini non è più il direttore del Tg1. È stato rimosso dal Consiglio di amministrazione con quattro voti a favore (i due consiglieri di centrosinistra, Giorgio van Straten e Nino Rizzo Nervo), più lo stesso Gorla e il presidente Paolo Garimberti (il cui voto, in caso di parità , vale doppio), e quattro contrari (i consiglieri di centrodestra Angelo Maria Petroni, Giovanna Bianchi Clerici, Antonio Verro e Guglielmo Rositani). “La gestione di un’azienda prescinde dalle appartenenze politiche, e ha, come interesse primario, i problemi dell’azienda – ha continuato Gorla – Io ho preso una scelta autonomamente, la decisione di dover votare in questo modo non significa aver rotto la maggioranza o aver votato contro la maggioranza. Non siamo in Parlamento ma siamo il consiglio di amministrazione di un’azienda che ha più di 3 miliardi di fatturato e la responsabilità di pagare a lo stipendio a più di 13 mila persone. Io sono ancora in quota Pdl. D’altra parte ho sempre difeso Minzolini sui dati di share”. Infine, un commento sui telegiornali: “I bambini spero che non guardino alcun tg perché sono programmi inadatti ai minori, sono molto critico su come è riportata la cronaca nei telegiornali italiana, è riportata in modo molto crudo e inadatto ai bambini”.