ROMA (MF-DJ – “Nell’opinione pubblica è invalso il concetto che assegnare delle frequenze con il beauty contest possa significare unicamente regalarle a qualcuno. In realtà questa procedura può essere articolata in maniera tale da ottenere dei ritorni per la collettività per altra strada, per esempio imponendo a chi vince la gara di garantire determinati livelli di investimenti e occupazione”. Lo afferma al Riformista l’ex a.d. di Wind e Tiscali, Tommaso Pompei, parlando della procedura di assegnazione delle frequenze televisive digitali. Nel mercato televisivo italiano “ci troviamo infatti in un duopolio in cui i due principali player controllano più dell’80% della pubblicità , che sappiamo essere la vera benzina di tutto il settore. Convincere qualcuno a entrare in questo mercato investendo dei soldi, ma sapendo che la pubblicità è già tutta in mano a qualcun altro -spiega Pompei- potrebbe essere molto difficile. In questo senso dunque un’asta potrebbe avere il doppio effetto negativo di non portare tanti soldi e soprattutto di non contribuire ad aprire il mercato e la concorrenza”. Pompei ritiene che per affrontare la questione, “Passera sia la persona giusta, perche’ conosce bene la materia”.