Rai/Azienda napoletana denuncia: bloccato spot su pari opportunità 

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Previsto a ridosso messaggio Colle con riferimento a Costituzione

Roma, 29 dic. (TMNews) – Quattro donne indignate che chiedono maggiore meritocrazia nella nostra società : è lo spot tv dell’azienda d’abbigliamento napoletana Fracomina, che dovrebbe andare in onda su Rai1 e Canale 5 il 31 dicembre. Ma l’azienda pubblica, per ora, ha detto di no: secondo quanto riferisce la Fracomina, perchè non accetta l’uso del termine “Costituzione” nel testo. Si tratta di un ‘teaser’, anticipo di una campagna tv più ampia che partirà  a gennaio e che sotto il logo Fracomina invocherà  maggiori diritti per le donne. L’azienda aspetta ora una risposta dalla Rai: aveva acquistato due spazi pubblicitari proprio a cavallo dell’intervento del Capo dello Stato alle 20.30 del 31 dicembre (subito prima e al termine del discorso). Ma la Rai, dice l’azienda, “ha riscontrato che lo spot presenta “criticità ” nelle sue versioni da 45” e da 10”: perché dopo le testimonianze delle quattro ragazze, nel cartello iniziale e finale viene citata la Costituzione italiana”. La Rai farebbe riferimento a una sentenza dello Iap (Istituto autodisciplina pubblicitaria) che vieta l’uso strumentale dei simboli dell’identità  nazionale per finalità  commerciali, e chiederebbe all’azienda napoletana “di modificare lo spot lì dove richiama esplicitamente il primo articolo della Costituzione (cartello iniziale) e la parola Costituzione (sottolineata nel cartello finale)”. Ferdinando Prisco, Ad della Pfcmna titolare del brand di abbigliamento femminile, chiede che lo spot vada in onda integralmente negli spazi previsti: “Non si può togliere voce a quelle donne che nella vita ce l’hanno fatta con le loro forze senza scendere a compromessi”. Nella campagna compaiono Emira, tunisina da dieci anni in Italia; Barbara, disegnatrice di gioielli a Bari; Gabriella, fotografa trasferita a Londra, e Giuliana, ballerina di danza classica a Napoli. L’azienda napoletana non è nuova alle pubblicità  contestate: in settembre fece scandalo una campagna che usava toni dissacranti incentrati sulla realtà  delle donne (un paio di slogan: “Sono Maria, non sono vergine e ho una forte spiritualità “; “Sono Maddalena, faccio la escort e non sono una ragazza facile”). Il Comune di Roma aveva ordinato di rimuovere i cartelloni, il Tar ha dato ragione alla Fracomina.