(AGI) – Milano, 3 gen. – Dall’8 gennaio sara’ visitabile su Internet ‘L’Indipendenza’, testata giornalistica che si ispira “all’autodeterminazione dei popoli”. “Nasce con la volonta’ di essere un punto di riferimento per indipendentisti e autonomisti che si ispirano al principio dell’autodeterminazione dei popoli”, fanno sapere dalla redazione. La direzione e’ affidata a Gianluca Marchi, giornalista professionista dal 1982. Una vita passata in molte redazioni. Diresse La Padania, pur non essendo iscritto al partito, negli anni degli esordi “quando per la Lega Nord la tentazione secessionista era piu’ che un programma politico, era un’idea-forza, un mito aggregante capace di portare sulle rive del Po centinaia di migliaia di sostenitori”. La data non e’ scelta a caso. “Iniziamo a 15 anni esatti dall’uscita del primo numero de La Padania – precisa il direttore – per riprendere un cammino che qualcuno aveva giustamente indicato, ma poi abbandonato”. Il parco collaboratori della testata si preannuncia ricco e variegato. “Per ora siamo un gruppo di amici che si autotassano per consentire la partenza e un pugno di giornalisti che lavorera’ pressoche’ per volontariato”. Un paio di rubriche saranno affidate alla penna di un’altra grande firma del mondo autonomista, Gilberto Oneto. Una si occupera’ di storia e sara’ dedicata “alla rivisitazione di avvenimenti e di personaggi poco noti o sistematicamente mistificati”, con particolare attenzione a temi caldi – e d’attualita’, si potrebbe dire se non fossero passati ben 150 anni – come il Risorgimento. La seconda ospitera’ recensioni per tenere aggiornati gli internauti sugli avvenimenti editoriali piu’ rilevanti in materia di autodeterminazione. In redazione spicca Leonardo Facco, padre e padrone dell’omonima casa editrice e autore di un libro particolarmente critico sulla Lega che ha suscitato molte polemiche. Ma da parte degli interessati non c’e’ nessun desiderio di polemizzare con le forze politiche dell’area autonomista. “Si vuole parlare e informare su cio’ di cui oramai piu’ nessuno parla e informa, fatta eccezione di qualche isolata associazione culturale”. “Speriamo di mobilitare molte persone – conclude Marchi – che, anche con piccoli gesti, ci aiutino a crescere e ad affermarci. Per questo una volta usciti lanceremo una sottoscrizione”