ROMA (ITALPRESS) – “2012, un anno di cambiamenti” e’ il titolo del sedicesimo numero di Oil, in uscita in questi giorni. La rivista propone un focus sui principali eventi che hanno segnato l’anno appena finito e sulle ripercussioni che questi hanno avuto e avranno nell’anno in corso. Ad aprire il numero e’ l’intervista esclusiva al Premio Pulitzer Daniel Yergin, che mette in evidenza l’importanza dell’efficienza energetica e parla di peak oil e cheap oil. Il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia, Maria van der Hoeven, traccia un quadro globale dei nuovi scenari prevedibili: ipotizza un calo di investimenti e produzione da parte dei paesi arabi dai quali il mondo occidentale sara’ meno dipendente, riduzione della domanda di petrolio, maggiore efficienza energetica, ulteriore valorizzazione del gas (shale gas, soprattutto) e ricerca sempre piu’ spinta di nuove fonti di energia. Giuseppe Turani, invece, formula la valutazione che i rifornimenti di petrolio, previsti per i prossimi anni, siano in grado di sostenere la crescita internazionale ipotizzabile una volta che la crisi finanziaria si sara’ placata.
Nel nuovo numero di Oil si parla del G20 di Cannes e delle decisioni energetiche, cosi’ come di nucleare: Jean-Marie Colombani spiega la scelta pro-nucleare che segna da decenni la strategia energetica della Francia. Al centro della rivista anche l’analisi del futuro ruolo dell’OPEC, le cui prospettive vengono esaminate da Moises Na�m. Molly Moore ci racconta il COP17 di Durban, in Sud Africa mentre Daniel Athzori esamina le conseguenze delle primavere arabe, analizzando il significato dell’affermazione delle componenti islamiste. Dai Paesi del Medio Oriente sentiamo la voce dei ministri del petrolio di Bahrein, Iran, Kuwait, Oman ed Emirati Arabi alla tavola rotonda organizzata nell’ambito del 20th World Petroleum Congress di Doha: parlano di necessita’ di aumenti di produzione e quindi di maggiori tecnologie e investimenti, sollecitano maggiore cooperazione fra gli operatori. E l’Europa? E’ Guido Gentili a tracciare il quadro delle gravi difficolta’ in cui si trova l’Unione europea di fronte al tema energia, con i ventisette Paesi membri incapaci di definire un’unica strategia. (ITALPRESS).