(AGI) – Roma, 18 mar. – La Rai e’ stanzialmente meno costosa e piu’ seguita delle televisioni pubbliche di Gran Bretagna, Germania e Francia, quindi ad essere commissariata non dovrebbe essere la televisione di Stato, ma la politica e la sua invadenza. Lo afferma in un comunicato il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna.
“I conti e il loro risanamento non sono la questione Rai, ma la conseguenza della questione Rai. Basta leggere una tabellina pubblicata qualche giorno fa da Il Sole 24 ore per comprenderlo chiaramente”, spiega Verna, “Se testiamo la salute del servizio pubblico italiano dagli ascolti c’e’ circa un dieci per cento in piu’ rispetto a quelli inglese, francese e tedesco, nonostante Rai fruisca del canone piu’ basso (nel 2010 Italia 111,Inghilterra 169,Francia 123,Germania 216)”. C’e’ poi “un’ulteriore compensazione di fondi statali a fronte di pubblicita’ non incassata, ma la torta dei ricavi e’ sempre per la Rai notevolmente la piu’ piccola. Quanto poi sia lo Stato inadempiente verso la Rai lo dice la percentuale di evasione del canone (27 per cento in Italia, 5 per cento in Inghilterra e Germania,appena l’1 per cento in Francia)”. Se infine qualcuno puntasse l’indice sui dipendenti “sappia che Rai ne ha la meta’ di BBC, gli stessi di France Televison,e poco piu’ di un terzo rispetto alle sigle delle televisioni pubbliche tedesche”. “Da commissariare”, afferma allora Verna, “ci sembra solo la politica e la sua invadenza sulla Rai,che deve alleggerirsi di questo peso insostenibile per poter camminare. Dalle difficolta’ che sul tema gli stanno venendo Monti puo’ rendersi conto di quanto pesante possa esser per noi la morsa dei partiti e soprattutto del conflitto di interessi.Cambiare la legge Gasparri resta per l’Usigrai la prima ricetta,ma forte e’ il timore che parlandone soltanto, senza i numeri per cancellarla, si finisca col praticare la prorogatio dell’attuale cda,in questo momento il peggiore dei mali.Siamo dunque interessati a capire se ci siano vie utili, per usare la Gasparri proprio per neutralizzarne gli effetti perversi, ‘come un boomerang’ ha scritto ieri su Repubblica Giovanni Valentini”.(AGI)