Le forbici di Marco

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“Siamo nel pieno di una crisi gravissima che ha sconvolto tutti i parametri. Per proteggere il nostro conto economico abbiamo agito sulla struttura dei costi adeguandola allo scenario recessivo”. Lo afferma Marco Giordani, chief financial officer di Mediaset e amministratore delegato di Rti.
L’uomo dei conti di Mediaset spiega dove andrà  a incidere l’annunciato taglio da 250 milioni di euro. “Abbiamo pianificato una manovra di risparmi”, dice Giordani, “che dispiegherà  il suo pieno effetto fra tre anni, quando avremo una diminuzione strutturale dei nostri costi di 250 milioni all’anno, e cioè il 10% in meno rispetto al 2011. I tagli saranno orizzontali: dimagriranno tutte le aree aziendali”.
I tagli toccheranno inevitabilmente il prodotto, cercando però di preservare la programmazione attuale nei volumi e nella qualità . “Si potrà  anche rinunciare a mezz’ora di un programma”, prosegue Giordani, “ma soprattutto interverremo sui costi orari dei prodotti (risparmiando dalla scenografia ai compensi delle star) e rinegozieremo gli acquisti di diritti. La situazione economica è cambiata. E’ sotto gli occhi di tutti. Ci aspettiamo che i produttori, gli artisti, i fornitori se ne rendano conto e rispondano positivamente”.
A proposito di Mediaset Premium (che ha raggiunto in tre anni due milioni di clienti, ma perde 70 milioni di euro), Giordani assicura che il gruppo continuerà  ad investire: “Non abbiamo certo intenzione di diminuire la qualità  della nostra offerta pay. Per ottenere efficienza e coprire la crescita dei costi dei diritti del calcio, abbiamo avviato interventi sulla struttura operativa”.
Sul versante dei contenuti free non si prevedono invece investimenti in nuovi canali. “Per il momento”, afferma Giordani, “quelli che abbiamo sono sufficienti. Abbiamo lanciato da poco il nuovo sistema all news ‘TgCom24’ e siamo molto soddisfatti, sia per il risultato editoriale sia perché genera valore su Internet, su tablet e smartphone con 21 milioni e mezzo di contatti sul sito e 2 milioni e mezzo di applicazioni scaricate”.

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 426 – marzo 2012