INDIA: VODAFONE CONTRO GOVERNO, TASSA RETROATTIVA VIOLA DIRITTI

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(AGI/AFP) – Nuova Delhi, 17 apr. – Non si ferma la guerra a colpi di carte bollate tra Vodafone e il governo indiano. Stavolta e’ il colosso britannico di telefonia mobile a ricorrere a mezzi legali contro i tentativi di Nuova Delhi di modificare l’Income Tax Act del 1961 nell’intento di tassare retroattivamente i capitali guadagnati dalle compagnie straniere in acquisizioni che coinvolgono asset indiani.   L’obiettivo dell’esecutivo indiano, accusa Vodafone, e’ bypassare la decisione della Corte Suprema indiana che a gennaio ha bocciato una maxi-tassa da 2,2 miliardi di dollari imposta al colosso britannico per aver acquisito nel 2007 per 10,7 miliardi di dollari una partecipazione della Hutchinson Whampoa, societa’ indiana di telefonia mobile con base a Hong Kong. A nulla e’ valso l’appello del governo indiano contro la sentenza: i giudici hanno ribadito il verdetto, accogliendo la difesa della Vodafone che ha sempre sostenuto di essere esentata dal pagare l’imposta sull’acquisizione dal momento che l’operazione ha avuto luogo alle isole Cayman e sia gli acquirenti che i venditori erano stranieri. Da qui, l’annuncio di Nuova Delhi di voler modificare retroattivamente la legge del 1961. Ma per il colosso britannico, la proposta “viola la protezione legale internazionale garantita a Vodafone e agli altri investitori stranieri in India” e chiede quindi al governo indiano di “abbandonare o emendare gli aspetti retroattivi della proposta di legge”. (AGI)